Dice il decreto “Scioglicatene parziale” che, dal 4 maggio, potremo spostarci per visite «mirate» ai congiunti ovvero «genitori e figli, nonni e nipoti». E i conviventi? E i fidanzati? E gli amici? Non essendo costoro sposati, evidentemente non sono apparsi abbastanza “mirati”, come se l’Italia fosse ancora quella degli anni Cinquanta quando la famiglia era di un solo tipo, il divorzio non esisteva, la convivenza faceva scandalo, gli omosessuali dovevano stare nell’ombra e i fidanzati guardati a vista per timori di carnali contatti.

Potremo finalmente muoverci, ma solo all’interno della Regione di residenza. Qui ho un grave dubbio. Come faranno le decine di migliaia di pendolari inter regionali che ogni giorno per lavoro devono spostarsi da Piacenza, Novara o Torino a Milano, da Terni, Siena o Pescara a Roma, da Veneto o Toscana a Bologna, e ho citato solo alcune delle decine di tratte. Metteranno la Polfer sul convoglio a controllare? Faranno scendere i malcapitati prima di varcare il confine?

Il capitolo sport all’aperto contempla la possibilità di rifrequentare i parchi, ma distanziati, mentre le aree gioco saranno contingentate e le forze dell’ordine potranno controllare gli ingressi. Se poi tal Pietro si accapiglia con Martino causa diritto di accesso allo scivolo, o il treenne Mattia si sbaciucchia con la coetanea Giulia perché finalmente si vedono, voglio proprio vedere come l’ipotetico agente o vigile separerà i due minorenni.

Mare e montagna ammessi, ma da soli, e vietati spostamenti nelle seconde case. È come dire “Nulla di nuovo sotto il sole” (sia metaforico che reale), perché se il mare è fuori regione e la seconda casa è proibita è come dare il permesso solo a quelli che già abitano lì, cosa che probabilmente si poteva fare anche nella Fase1.

Infine, benché io sia atea e entri nelle chiese solo per vederne le bellezze artistiche, non capisco la proibizione di dire messa. Se si mantengono le distanze, perché le fabbriche e i cantieri sì e le chiese no? Ai funerali però si può andare fino a 15 persone. Il diritto di accompagnamento è quindi salvo se si muore. Per i vivi bisognerà aspettare.