La protesta è anche un’occasione per una «esibizione» creativa: ormai da anni i lavoratori oltre ai classici cortei e scioperi, usano anche i «flash mob», azioni di gruppo preparate precedentemente, non annunciate, e che di solito hanno una durata di pochi minuti. Ieri il flash mob è stato realizzato all’interno di uno dei due cortei che attraversavano Roma fino a Piazza San Giovanni, e precisamente quello partito da Piazza della Repubblica. Qualche decina di lavoratori, abbigliati con costumi di inizio Novecento, hanno impersonato il «Quarto stato», il dipinto di Giuseppe Pellizza da Volpedo realizzato nel 1901.

«Oggi – hanno spiegato intervistati dai giornalisti – Il quarto stato è rappresentato da lavoratori che non riescono ad arrivare a fine mese anche quando un impiego ce l’hanno. Sono cassintegrati, precari, operai in appalto o in nero. Chi sta ai margini, e non solo. Anche chi ha un contratto regolare, a tempo indeterminato, spesso non riesce a mantenere la propria famiglia e diventa vittima delle finanziarie e degli strozzini. Il quarto stato moderno oggi siamo noi – hanno concludo gli “attori” – quelli che chiedono alla politica un cambio vero».