La legge urbanistica scritta dalla giunta regionale guidata da Francesco Pigliaru è al centro di un’aspra polemica. Le norme che dovrebbero regolare lo sviluppo urbanistico dell’isola per i prossimi decenni sono entrate nell’occhio di un ciclone alimentato dalle proteste di tutto il fonte ambientalista, che accusa la maggioranza di centrosinistra al governo in Sardegna di voler demolire le tutele contro la devastazione edilizia delle coste garantite dal Piano paesaggistico regionale (Ppr) approvato undici anni dalla giunta di Renato Soru. L’ultima levata di scudi è arrivata da Angelo Bonelli: «In Sardegna il Partito democratico propone di cancellare a colpi di cemento la legge salvacoste – ha detto il coordinatore nazionale dei Verdi – ma noi impugneremo la nuova legge sia davanti il governo nazionale sia in Europa». «Il Piano paesaggistico sardo approvato nel 2006 – dice Bonelli – è oggi preso a modello in Italia e all’estero da chi pensa che tutelare il territorio sia fondamentale. Ora la giunta che governa la Sardegna propone una serie di norme che cancellerebbero quella riforma: via libera a nuove costruzioni turistiche perfino nella fascia costiera finora considerata inviolabile, cioè spiagge, pinete, scogliere e oasi verdi a meno di 300 metri dal mare».

«L’obiettivo della maggioranza – prosegue Bonelli – è di portare in consiglio regionale un testo da approvare in tempi stretti, ma noi ci opporremo con tutte le nostre forze anche davanti alla Commissione europea e con una petizione che partirà nei prossimi giorni».

Nell’isola oltreché dall’area ambientalista (Italia Nostra e Gruppo di intervento giuridico) l’opposizione alle nuove norme urbanistiche arriva dalle sigle a sinistra del Pd (Sinistra italiana e Rifondazione) ma anche dall’interno del partito di Renzi. Su quest’ultimo fronte le riserve più forti provengono dalla componente di cui è leader Renato Soru, “padre” delle norme di tutela che sinora hanno tenuto in scacco i signori del cemento. Sotto attacco dei “soriani” soprattutto l’articolo 43 della proposta di legge Pigliaru, che consentirebbe di costruire anche in aree non toccate dal sacco edilizio precedente il Ppr. Qualora infatti fossero presentati alla giunta – dice il testo – “progetti di particolare rilevanza economica e sociale”, sarebbe possibile un accordo tra imprenditori e governo regionale in deroga al Ppr. Di particolare rilevanza economica sono, ad esempio, il progetto presentato da Marina Berlusconi per Costa Turchese in Gallura o quello presentato dal Gruppo Sansedoni (partecipato al 24% dalla famiglia Benetton) a Capo Malfatano nel Sulcis o quello allo studio della Qatar Holding in Costa Smeralda. E poi ci sono le norme che permettono agli alberghi già esistenti di ampliare le volumetrie: secondo gli ambientalisti, è un “Piano casa 2” dopo quelli di Berlusconi e della giunta di centrodestra che ha preceduto quella attuale.

 

Pigliaru-Arru

L’assessore all’Urbanistica di Pigliaru, Cristiano Erriu, replica che la legge serve soltanto a semplificare le procedure e a garantire agli alberghi margini di maggiore concorrenzialità. E che niente sarà fatto contro le norme di tutela del Ppr. La battaglia è aperta. Dopo l’estate arriverà in consiglio, con la possibilità che il Pd e la sua maggioranza si spacchino.