Duecento anni fa nasceva Frankenstein: la città svizzera di Ginevra, in cui venne concepito il romanzo della scrittrice inglese Mary Shelley (nata a Londra nel 1797, dove morì nel 1851), ha allestito una grande mostra, con rari manoscritti, dedicata al capolavoro della letteratura gotica, considerato il primo libro di fantascienza. Nella sede della Fondazione Martin Bodmer, fino al 9 ottobre, è allestita si potrà visitare l’esposizione Frankenstein, créé des ténèbres, un percorso che consente di approfondire la genesi del romanzo (poi pubblicato nel 1818), che risale all’estate del 1816 quando Mary Woolstonecraft Shelley, con il marito, il poeta romantico Percy Bysshe Shelley, fu ospite sul lago di Ginevra di Lord Byron, a villa Diodati. Per l’occasione sono presentate pagine autografe di un carnet di Mary Shelley, scritte nel 1816, il manoscritto di «Frankenstein», il diario dell’autrice, insieme a documenti, incisioni e quadri che ricostruiscono idealmente lo scenario della città di Ginevra due secoli anni fa. La mostra presenta opere letterarie e scientifiche che furono all’origine delle idee contenute nel romanzo, la prima edizione annotata dall’autrice, l’esemplare regalato a Byron, i ritratti di Mary e Percy Shelley, Lord Byron e John Polidori.