Ora il rischio è la psicosi. Le due morti «sospette» in Sicilia, dopo la somministrazione delle dosi di AstraZeneca, stanno creando apprensione nel pieno della campagna vaccinale, da poche ore aperta anche agli over70. Il governo Musumeci ha chiesto all’Aifa e all’Ema di fare subito chiarezza. E ha fornito i numeri del lotto ABV2856 sequestrato dai Nas: 2.306 dosi. In totale erano di 20.500, 18.194 quelle già somministrate.

Due le Procure che stanno indagando per omicidio colposo: Siracusa e Catania. Le vittime sono Stefano Paternò di 43 anni, maresciallo della marina militare in servizio ad Augusta, e Davide Villa, 50 anni, agente della squadra mobile di Catania. Il militare è morto tre giorni fa per un arresto cardiaco nella sua abitazione; il giorno precedente si era sottoposto alla prima dose di vaccino AstraZeneca. Il poliziotto è deceduto sei giorni fa nell’ospedale San Marco, due settimane dopo il ricovero per un’emorragia cerebrale; il fratello racconta che si era sentito male dopo avere fatto il vaccino. A entrambi era stata inoculata la dose del lotto ABV2856.

La moglie del militare, Caterina Arena, sollecita gli inquirenti a verificare «se a provocare la morte di mio marito sia stato il vaccino». La coppia ha due figli maschi di 14 e 11 anni. «Era un servitore dello Stato – ricorda la donna – aveva preso parte anche a salvataggi in mare di migranti. Era fiero del suo lavoro».

Lunedì scorso aveva fatto il vaccino AstraZeneca ad Augusta. Poi nel pomeriggio era rientrato a casa, a Misterbianco. Stava bene, fino a sera, quando si è sentito male e ha avuto la febbre, con la temperatura salita a 39 gradi. «Ha preso una tachipirina e la febbre è scesa – ricostruisce la donna – si è sentito meglio e siamo andati a letto. Durante la notte mi sono svegliata perché si lamentava: tremava e quasi balbettava. Mi sono preoccupata, ho chiamato il 118. I soccorritori hanno cercato di rianimarlo ma è stato tutto inutile…». Il tampone anti Covid a cui il sottufficiale è stato sottoposto ha dato esito negativo. «Verità e chiarezza» invocano anche i familiari di Davide Villa. Lascia la moglie, un magistrato, Anna Maggiore, e un figlio di 12 anni. «Niente e nessuno mi ridarà indietro mio fratello – commenta il fratello Fabrizio Villa, noto fotoreporter – ma scoprire perché è morto interessa tutti noi, perché la salute è un bene prezioso.

Dai magistrati che stanno indagando arriva un gesto simbolico: il procuratore di Catania, Carmelo Zuccaro, e il pm di Siracusa Gaetano Bono, si sono vaccinati con AstraZeneca subito dopo aver svolto i primi atti istruttori. «L’ho fatto con la coscienza tranquilla di esercitare un mio diritto alla salute e un dovere nei confronti degli altri. Farsi vaccinare è l’unica misura che può portarci fuori da questa pandemia», ha detto Zuccaro. Concetti analoghi da Bono: «Ritengo sia fondamentale avere fiducia nella campagna vaccinale».

Dice l’assessore regionale alla Salute Ruggero Razza: «Ci risulta da parte del distributore che il lotto potrebbe avere coinvolto altre regioni; il ministro Roberto Speranza mi ha confermato che il provvedimento di sospensione riguarda soltanto questo lotto». Razza assicura «la massima attenzione, le vaccinazioni avvengono in luoghi sicuri, con la presenza di anestesisti rianimatori e di una shock room. «Per evitare che la campagna di vaccinazione possa subire un contraccolpo», spiega l’assessore, «attendiamo al più presto da Aifa ed Ema parole più chiare perché abbiamo bisogno di infondere il massimo della sicurezza».

A due giorni dall’apertura delle prenotazioni, sono già 105 mila gli over70 in attesa di fare il vaccino AstraZeneca.