Un uomo armato di coltello ha aggredito e ucciso la madre e la sorella a Trappes, nella banlieu ovest di Parigi. Una terza persona è rimasta ferita nell’agguato. L’assalitore, Kamil S. di 35 anni, è stato poco dopo freddato nell’intervento dei corpi speciali della Gendarmerie. Nelle prime ore successive al fatto è stata presa in considerazione la matrice terroristica. Tramite i suoi canali di comunicazione, infatti, lo Stato Islamico aveva prontamente dichiarato che l’esecutore dell’aggressione era un combattente Isis. L’uomo, era già stato segnalato nel 2016 alle forze dell’ordine per apologia pubblica di terrorismo.

Tuttavia le prime indagini non hanno confermato l’ipotesi. Le due vittime infatti sono strette consanguinee dell’omicida. L’aggressore, che viveva con la madre dopo una separazione, era stato un impiegato della Ratp, azienda di trasporti parigina, fino al 2016, anno in cui era stato licenziato. Il Ministro degli Interni francese Gerard Collomb ha dichiarato a poche ore dai fatti “il profilo dell’assalitore è più quello di uno squilibrato con antecedenti psichiatrici che quello di un militante rispondente agli ordini di un’organizzazione”.

Il prefetto di Yvelines, dipartimento dell’Ile de France di cui Trappes fa parte, ha messo a disposizione degli abitanti un’unità medico-psicologica straordinaria per eventuali traumi relativi all’accaduto. Trappes, già nella lista del governo francese delle municipalità a rischio di tensioni sociali, è una delle zone con la più alta percentuale di abitanti di religione islamica. Tra le piaghe che affliggono l’area, l’alto tasso di disoccupazione giovanile. La zona è sotto sorveglianza dei servizi di intelligence secondo i quali almeno 50 residenti avrebbero lasciato la Francia per arruolarsi tra i foreign fighters. Non sono mancati i paragoni con Moellenbeck. Ma per ora gli indizi suggeriscono la pista del delitto familiare.