L’odissea capitolina può sempre riservare sorprese politiche in un senso o in un altro (e sicuramente lo farà), tuttavia le dimissioni di un sindaco sono regolamentate dalla legge e da questo momento in poi, almeno sulla carta, i prossimi passi sono chiari.

Con l’addio volontario (più o meno) al Campidoglio, Ignazio Marino innesca la procedura di commissariamento del comune di Roma (la stessa che fu seguita dopo l’addio anticipato di Rutelli nel 2001 e di Walter Veltroni nel 2008) prevista nel Testo Unico sugli Enti locali (Tuel).

Salvo ripensamenti del primo cittadino (sempre possibili, anzi perfino evocati nella lettera di dimissioni di Marino), il prefetto tra venti giorni prenderà atto delle dimissioni ed entro i successivi 90 giorni nominerà un commissario. Va ricordato che con le dimissioni del primo cittadino la procedura prevede lo scioglimento di tutto il Consiglio comunale, con la sospensione di tutte le cariche istituzionali. Gabrielli nominerà un commissario (che nel caso di Roma dovrà avere il rango di prefetto) che avrà tutti i poteri di sindaco, giunta e consiglio e porterà la città al voto nella primavera del 2016, tra il 15 aprile e il 15 giugno. Lo stesso Gabrielli, che è già coordinatore (commissario) per il Giubileo non potrà assumere anche la carica di commissario della Capitale. Si creerà perciò una sorta di «consolato», con due funzionari nominati dal governo di fatto dotati di tutti i poteri.

Proprio l’esecutivo ha erogato pochi giorni fa i 30 milioni di euro da spendere in investimenti per il Giubileo. Fondi reperiti dal sottosegretario Claudio De Vincenti e dall’ormai ex vicesindaco Marco Causi.

Ieri mattina, prima delle dimissioni, l’assessore Sabella assicurava che «il meccanismo disegnato per le gare sta funzionando in maniera perfetta. Sabato 10 si apre il primo cantiere, a meno di un mese da quando abbiamo avuto i soldi. Se non è un miracolo, ci si avvicina notevolmente. Ogni ora che perdiamo adesso sulla regolarità di queste opere sono anni che la città guadagnerà in futuro. In un mese abbiamo concluso 30 gare e da lunedì in poi sarà un aprire di cantieri continui». Tutto lavoro che a questo punto sarà svolto dai commissari nominati dal governo senza alcun controllo di rappresentanze elette.