L’Assemblea generale delle Nazioni Unite (Unga) ha dato il via alla 76esima sessione, appuntamento annuale in cui agli Stati membri viene chiesto di deliberare sulle più importanti sfide globali.
I due grandi temi di quest’anno sono la pandemia e lo sforzo per creare un’economia più sana. Sul tavolo ci sono anche altre questioni, tra cui il colpo di stato militare in Myanmar, il futuro della democrazia in un Afghanistan governato dai talebani, le tensioni con l’Iran e la Corea del Nord e le questioni climatiche.

PROPRIO SULLE QUESTIONI legate all’ambiente il presidente del Consiglio Mario Draghi è intervenuto in videoconferenza alla tavola rotonda sui cambiamenti climatici. «L’Italia farà la sua parte. Siamo pronti ad annunciare un nuovo impegno economico per il clima nelle prossime settimane – ha detto Draghi intervenendo all’evento Climate Moment – L’Intergovernmental Panel on Climate Change delle Nazioni unite ci ha detto 3 cose: che la nostra azione deve essere immediata, rapida e su larga scala. E che se non agiamo per ridurre le emissioni di gas serra, non saremo in grado di contenere il cambiamento climatico al di sotto di 1,5°. È vero che stiamo ancora lottando contro la pandemia, ma questa è un’emergenza di uguale entità e non dobbiamo assolutamente ridurre la nostra determinazione ad affrontare i cambiamenti climatici». Finanziare la transizione ecologica, ha aggiunto il presidente, «è cruciale. E dobbiamo rispettare la promessa di mettere a disposizione 100 miliardi di dollari».
L’Onu vede il momento attuale come un potenziale punto di svolta. «Le scelte che facciamo ora garantiranno la salute umana, economica e ambientale per le generazioni a venire, o rafforzeranno i vecchi schemi che stanno distruggendo la natura e guidando la divisione della società», si legge nella panoramica ufficiale dell’agenda della settimana. «Una ripresa dal Covid-19 inclusiva, sostenibile e resiliente è fondamentale per avviare il mondo verso una giusta transizione, lungo il percorso di un riscaldamento globale limitato a 1,5°C».

I BTS all’Onu. Foto Ap

IL SEGRETARIO generale delle Nazioni unite Antonio Guterres, che sta per cominciare il secondo mandato quinquennale, ha ribadito il concetto anche più schiettamente: «La guerra contro il nostro pianeta deve finire».
Prima, però, deve finire la pandemia e la questione dell’accesso ai vaccini è in cima all’agenda dell’Assemblea. Gli esperti sanitari hanno avvertito ripetutamente che il mondo non si lascerà alle spalle tutti i problemi derivati dal Covid-19 senza un’immunizzazione diffusa e globale, e l’Organizzazione mondiale della sanità ha criticato senza mezzi termini lo stoccaggio e la distribuzione di vaccini da parte delle nazioni più ricche, mentre quelle a basso reddito affrontano tutte le conseguenze dell’impossibilità di avere una campagna vaccinale paragonabile. Più del 70% delle dosi mondiali di vaccino sono state somministrate in soli 10 Paesi. E alcune delle delegazioni presenti all’Assemblea non si stanno dimostrando collaborative: quelle di Brasile e Russia, per prime, hanno rifiutato nettamente la necessità di stabilire requisiti sanitari.
L’Assemblea è cominciata nel modo più pop possibile, con più di un milione di persone sintonizzate sull’intervento della boy band superstar del K-pop, i BTS. Legioni di fan, una comunità online iper organizzata che può mobilitarsi in un istante e che grazie a ciò è già diventata un soggetto politico, ha inondato il canale YouTube ufficiale delle Nazioni unite con tonnellate di emoji mentre la band promuoveva l’uso dei vaccini.

QUEST’ANNO L’ASSEMBLEA si tiene in forma ibrida, in parte online e in parte in presenza; nonostante le sollecitazioni del governo degli Stati uniti a partecipare virtualmente all’incontro, più di 100 capi di Stato e di governo dovrebbero arrivare a Manhattan di persona, tra cui Boris Johnson, il primo ministro indiano Narendra Modi e lo stesso Biden.
Anche se il lato sociale dell’evento e degli incontri bilaterali è stato ridotto, si teme che un afflusso di visitatori, molti dei quali provenienti da nazioni soggette a restrizioni di viaggio da parte degli Usa, possa creare le condizioni per favorire la trasmissione del virus in una città che continua a lottare con la pandemia.