Un dossier contro il sindaco Luigi de Magistris, stilato alla vigilia delle primarie del centrosinistra in vista delle scorse comunali di Napoli: secondo Repubblica l’avrebbe chiesto Antonio Bassolino (allora in corsa alle primarie contro Valeria Valente) a un dirigente del comune, Giovanni Annunziata, in forza al servizio Demanio e Patrimonio.

Il documento (due pagine sequestrate dalle forze dell’ordine a casa di Annunziata) sarebbe stato redatto con il contributo dei vertici della Romeo Gestioni. «Non riescono a costruire una dialettica democratica, l’unica cosa che possono fare è inventare dossier per colpirmi» ha commentato ieri de Magistris.

L’indagine sul Gruppo Romeo è partita dall’appalto delle pulizie al Cardarelli: secondo i pm napoletani ci sarebbe stato un accordo con i clan sull’assunzione del personale. Da quel filone ne sono scaturiti altri, fino all’indagine sui bandi Consip (spostata alla procura di Roma) che coinvolge Luca Lotti e il comandante generale dei Carabinieri, Tullio Del Sette.

A Napoli Alfredo Romeo fino al 2011 ha gestito il patrimonio immobiliare del comune, passando dalla sindacatura Bassolino a quella Iervolino. L’amministrazione arancione 6 anni fa rescisse il contratto. Secondo i pm, Annunziata avrebbe prodotto documenti falsi per agevolarne gli affari del Gruppo, a cominciare da quelli del mega hotel a due passi dal municipio. Ieri entrambe le procure hanno fatto perquisire le sedi di Romeo Gestioni e Romeo Alberghi, associazione per delinquere e corruzione le ipotesi di reato.

Bassolino potrebbe aver saputo del dossier, ieri però si è detto estraneo ai fatti. In ottimi rapporti con Alfredo Romeo è anche il candidato del centrodestra alle scorse comunali, l’imprenditore Gianni Lettieri. Così come Valente, che è stata assessore quando Romeo gestiva gli immobili pubblici, talmente in confidenza da presentarsi a casa sua per chiedere una mano alle elezioni, come si legge nelle intercettazioni, una volta vinte le primarie del Pd.

Ieri intanto la madre di Federica de Stefano ha sporto denuncia alla polizia per il furto d’identità subito dalla figlia, affetta da sindrome di down, finita nella lista civica «Napoli Vale-Valeria Valente sindaco» a sua insaputa. Sorte toccata pare ad altre otto ignari napoletani, di cui sette proprio nella lista in appoggio alla candidata dem. «C’è un falsario – punta l’indice il coordinatore di Forza Italia, Fulvio Martusciello – che è consigliere comunale accanto a Valente ed è quello che ha autenticato la firma della candidata». L’identikit sembra indicare Salvatore Madonna, consigliere Pd riconfermato alle ultime elezioni. L’altro reduce dalla precedente tornata, Aniello Esposito, aveva avuto contrasti con la candidata del Pd.