Una delle cose belle di Salt And Sanctuary è che sia stato sviluppato da una coppia, ovvero Michelle e James Silva di Seattle, fondatori dell’indipendente Ska Studios. In questo videogioco non c’è tuttavia la cronaca sentimentale del loro rapporto amoroso, come il lettore potrebbe essere indotto a credere, ma qualcosa di tenebroso e folle, una videoludica fantasia macabra ispirata a Dark Souls, Bloodborne, Metroid e Castlevania. Distribuito sul mercato online di Playstation 4, Salt and Sanctuary è un videogioco d’avventura in due dimensioni a scorrimento che rilancia tutte le emozioni di terrore, sorpresa ed esaltazione esperibili nelle opere di Hidetaka Miyazaki variate con talento e passione dal geniale duo.

Ci sono quindi una narrazione ermetica, un’ambientazione fantasy grave di oscurità, follia e disperazione e difficoltà apparentemente insormontabili che richiedono concentrazione e bravura per essere superate. Ci vogliono una quarantina di ore, che sono molte per i videogame indipendenti molto spesso illuminanti ma brevi esperienze, per esplorare i manieri abitati dai non-morti, le cave demoniache, le foreste sinistre e le coste tetre di questa terra essiccata da una perversione cosmica e dall’umana tragedia. Le ambientazioni sono solenni e gravi, minimali ma efficaci nel ripristinare un’idea di storia ancestrale sfiorita nella maledizione.

L’accompagnamento sonoro è anch’esso tetro e sfiorito, solo raramente epico, una colonna sonora che favorisce l’immedesimazione nel proprio personaggio così come le impeccabili dinamiche ludiche e il rigoroso meccanismo di potenziamento. Interamente ambientato su un’isola degli orrori disegnata secondo la geometrica perfezione architettonica dei labirintici mondi bidimensionali di Super Metroid e Symhony of The Night, Salt and Sanctuary è un videogame «indie» maestoso, in cui è percepibile un lavoro immenso e amorevole palpitare dietro ogni nebbioso, terrificante panorama.