Dopo quello di Torino e Bologna anche il consiglio comunale di Firenze chiede la sospensione del decreto Salvini. Il provvedimento ieri è stato approvato con i voti di Pd, Firenze riparte a sinistra, Mdp e Potere al Popolo, contrari Forza Italia, Fratelli d’Italia e M5S (che a Torino lo aveva votato e Bologna si era astenuto). Il testo considera «il clima di intolleranza che si è creato alimentato anche dall’orientamento del nuovo governo che ha inteso restringere i requisiti per il rilascio dei permessi ai migranti» e impegna il sindaco a chiedere al ministero dell’interno ed al governo di sospendere l’iter parlamentare e gli effetti dell’applicazione del decreto e aprire un confronto con le città i per valutarne l’impatto «in termini economici, sociali e sulla sicurezza dei territori». Per l’associazione dei comuni (Anci) i costi amministrativi delle nuove norme sono sui 280 milioni di euro, oggi a carico del sistema nazionale e che andranno invece a gravare sui Comuni. Il timore è anche che la cancellazione del modello Sprar vanifichi gli sforzi di integrazione degli ultimi anni.