Dopo mesi di voci incontrollate su un possibile trasferimento da Roma a Milano Cologno Monzese dei servizi news dei canali Mediaset, il comitato di redazione del Tg5 e l’assemblea romana delle News Mediaset hanno proclamato per domani uno sciopero, il primo di un pacchetto di tre giorni. L’astensione riguarderà tutte le edizioni del Tg5 che manterrà nel corso della giornata tre finestre informative alle 8, alle 13 e alle 20. L’agitazione nelle News Mediaset inizierà dalle 16 e 30 di domani.

«Il ventilato piano che comporterebbe risparmi dubbi dato che la sede di Roma Palatino non è vendibile – si legge nella nota dell’assemblea romana dei lavoratori – potrebbe essere invece il segnale che Mediaset punta a ridimensionare il suo impegno nelle News. Lasciare la piazza della Capitale alla sola Rai e a La7 sembra una rinuncia ad ogni seria volontà di concorrenza». I giornalisti giudicano l’eventuale trasferimento «una scelta incomprensibile. Mediaset è un’azienda che lavora in regime di concessione pubblica».

Quello che è in discussione è la doppia anima di un telegiornale che, sin dalla sua nascita, parla da Roma e da Milano, le principali città della politica e dell’impresa e della finanza. Ma questo non è solo un problema editoriale o aziendale. Ci sono le famiglie dei dipendenti. Il Cdr del Tg5 prevede «disagi per centinaia di giornalisti impiegati tecnici e operai costretti ad un trasferimento che per molti rischia di trasformarsi nella perdita del posto di lavoro». Verrebbero inoltre colpiti pesantemente decine di lavoratori dell’indotto (operatori di ripresa, montatori e altri) già penalizzati dal trasferimento di SkyTg24.

Stampa Romana e Slc Cgil parlano di «licenziamenti mascherati»: «È inaccettabile scaricare sulle spalle dei lavoratori e delle loro famiglie la scelta di accettare il trasferimento o di dimettersi» sostengono i sindacati. Dopo il trasferimento di Sky da Roma a Milano, quello di Mediaset sarebbe un colpo quasi definitivo per la Capitale. Il disastro Alitalia (la maggioranza dei dipendenti vive o lavora a Roma), poi Almaviva e tante medie e piccole aziende nel settore dei servizi. «La città si sta trasformando in un museo a cielo aperto, sempre più agonizzante tra emergenze e abbandono».

In una lettera Mediaset ha cercato di chiarire il piano, ma senza convincere i sindacati. Ad oggi non sono chiari i risparmi prodotti dal trasferimento del Tg5 a Milano. L’incertezza «rischia di incidere negativamente sul lavoro svolto ogni giorno al Palatino». Per i giornalisti le difficoltà economiche dell’azienda non sono dovute al settore dell’informazione. In questi anni hanno accettato la riorganizzazione delle news – da qui la nascita della testata «News Mediaset» e la riduzione degli stipendi dopo la firma dell’ultimo contratto integrativo.