È avvenuta una nuova sparatoria di massa negli Stati uniti, a Jacksonville in Florida. Stavolta durante un seguitissimo torneo di Madden 19, un videogioco multiplayer molto popolare basato sul campionato americano professionistico di football, che si teneva in un centro commerciale e polisportivo.

L’autore della strage sarebbe un 24enne bianco, David Katz di Baltimora: ha aperto il fuoco, 15 colpi che hanno provocato 11 feriti e 3 morti, tra cui lo stesso Katz. Il movente, stando all’ipotesi più accreditata, sarebbe l’aver perso al torneo di videogame. Probabilmente per la rabbia, Katz ha compiuto una strage. Secondo lo sceriffo Mike Williams lo sparatore era uno dei giocatori del torneo di eSports e avrebbe usato almeno un’arma.

Mentre le ambulanze, i pompieri e la polizia arrivavano sulla scena, da due account Twitter arrivavano testimonianze dirette. CompLexity Gaming, che era presente ed è stato colpito ad una mano, ha scritto: «Sono fortunato. Il proiettile ha colpito il mio pollice. Il peggior giorno della mia vita».

Marquis Williams, il fidanzato di uno dei testimoni, Poindexter, in un’intervista rilasciata al Guardian ha chiesto ai politici di agire per reprimere la violenza armata. «I politici si devono svegliare perché le persone che si suppone rappresentino stanno morendo. Devono smettere di stare seduti e raccogliere assegni e fare qualcosa».

Rick Scott, governatore repubblicano della Florida, uno Stato che ha visto diverse altre sparatorie di massa come quella della discoteca gay Pulse, ad Orlando, nel giugno 2016, o quella della scuola superiore di Parkland Marjory Stoneman Douglas, a febbraio, non pensa che le leggi sulle armi richiedano provvedimenti restrittivi: «La prima cosa che la gente vuole fare dopo una sparatoria è renderla politica – ha detto in una conferenza stampa – Dobbiamo cambiare. Perché i giovani sono disposti a rinunciare alla propria vita, o perché non danno valore alla vita di qualcun altro? Questo è il problema che la nostra società deve affrontare. Dobbiamo capire perché questo sta accadendo».

Non sono della stessa opinione gli studenti della Marjory Stoneman Douglas che dopo la sparatoria nella loro scuola hanno dato vita al movimento contro le armi Never Again, che ha individuato nel voto di midterm di novembre un potente alleato: i ragazzi hanno raccolto la solidarietà di molti in America, hanno organizzato manifestazioni, comizi e tour per sensibilizzare i loro coetanei e invitarli ad andare a votare per i candidati che condividono il loro principio no gun.

A New York Il governatore Cuomo, che da sempre si oppone alla libera circolazione di armi, a Marso ha partecipato alla manifestazione March For Our Lives, organizzata dagli studenti medi, terminata a Zuccotti park, la piazza di Occupy Wall Street, in un sit-in dove studenti e governatore si sono sdraiati per terra scandendo slogan per il controllo delle armi.

«Remember in November», ricorda a novembre, ha scritto su Twitter dopo la sparatoria di ieri David Hogg, uno dei ragazzi della scuola di Parkland, diventato uno dei leader di Never Again. A novembre avrà 18 anni e voterà.