Dopo l’intervento militare sostenuto dalla Nato che ha rovesciato Gheddafi, la Libia è ancora senza una Costituzione e politicamente instabile. In questa situazione il Congresso generale nazionale ha approvato una legge che stabilisce come «la sharia» sia l’unica «fonte della legislazione nel paese». Il congresso ha anche annunciato che una commissione speciale revisionerà tutte le leggi esistenti per garantire che esse rispettino la legge islamica. «Tutte le istituzioni statali – è scritto nel comunicato – devono rispettarla». La decisione giunge prima del voto per formare un comitato di 60 membri che dovrà redigere la nuova Costituzione.
L’assemblea permanente del paese vive un momento di stallo politico tra il partito islamico e i suoi avversari politici: da un lato il partito di Giustizia e Costruzione dei Fratelli Musulmani è una delle forze meglio organizzate in Libia e promuove la sharia, dall’altro il Fronte di Alleanza Nazionale, formatosi dopo la rivolta, s’ispirerebbe a posizioni più liberali.