«È passata quasi una settimana da quelle maledette fiamme e dal Comune di Torino, tranne l’ordinanza di inagibilità, nessuno si è fatto vivo. Il sindaco Fassino ci ha promesso una soluzione adeguata, ma finora tutto tace. Noi, comunque, dalla Cavallerizza Reale non ce ne andiamo». Gianni Galliano, presidente del Circolo Beni Demaniali, che il 30 agosto è stato distrutto da un rogo doloso, ne parla con dolore. «È come se in quella notte mi fosse crollato il mondo in testa. Tutto in fumo, il fuoco ha divorato la nostra sede, che conta 400 soci. E pensare che siamo qui dal 1948, e finora non avevamo avuto problemi. Poi, con la vicenda della vendita ai privati, il clima è cambiato. Non so se gli eventi siano collegati; a maggio, sono iniziate le minacce anonime. Prima la pietra lanciata all’interno dei locali. Poi, la mia macchina verniciata e la scritta Assemblea Cavallerizza 14:45 a morte».

Con gli occupanti dell’Assemblea 14:45 – che da maggio si battono contro la decisione di vendita dell’amministrazione comunale dello storico complesso su cui si concentrano diversi appetiti privati e ambizioni immobiliari – il Circolo Beni Demaniali ha organizzato, per venerdì 5 settembre alle ore 20.30, una fiaccolata di solidarietà.

L’incendio, oltre ad aver distrutto le ex scuderie dei Savoia, ha causato gravi perdite materiali e anche morali. Alla manifestazione, hanno aderito le associazioni che fanno parte del circolo ricreativo e culturale: Cast 1983, Alfa, La bela Rosin e la soa Gent. E Gioventura Piemontèisa. L’appuntamento è alle ore 20,30 con partenza da via Verdi 9, marcia lungo corso San Maurizio, piazza Vittorio, via Po e rientro in Cavallerizza, a «fiaccole rigorosamente spente». Lo slogan è: «La Cavallerizza non si brucia! La Cavallerizza è un bene comune della cittadinanza». Dopo la fiaccolata, concerto dei Bandaradan insieme agli 88 Folli. Durante la serata saranno raccolti fondi che verranno devoluti in beneficenza al Circolo (su cui pende un’ingiunzione di sfratto) per una più rapida ripresa delle attività.

«Auspichiamo e agiremo – spiegano gli organizzatori – affinché il Circolo Beni Demaniali, realtà storica all’interno della Cavallerizza, possa trovare al più presto un’adeguata sistemazione all’interno della struttura, entrata nel patrimonio dell’Unesco dal 1997». L’obiettivo è che, resti alla Cavallerizza: «Ci sono spazi nell’ampio complesso architettonico che – spiega Giulia Druetta dell’Assemblea 14:45 – con poco sforzo economico possono essere resi agibili».

Il sindaco Piero Fassino ha firmato l’ordinanza di inagibilità per l’area coinvolta dall’incendio, nella zona delle ex scuderie. A chi azzarda l’ipotesi che possa essere allargata anche alla manica occupata da lavoratori dello spettacolo, studenti e cittadini (non coinvolta dal rogo), l’Assemblea 14:15 ribatte: «Questa drammatica vicenda non può essere strumentalizzata per vendere prima ai privati o per sgomberarci».

Fassino ha garantito che la vocazione sarà culturale. «Ma non può essere un contentino dentro un “hotel de charme”. La Cavallerizza – spiega Druetta – deve diventare un polo culturale aperto a tutti, un bene pubblico. La progettualità futura sia realmente partecipata». A fine settembre, dovrebbe esserci l’atteso confronto pubblico tra l’Assemblea 14:45 e l’amministrazione a cui parteciperà anche il sindaco. Sarà inizio di un nuovo dialogo o rottura definitiva?