Nonostante le forti raffiche di vento e le onde alte più due metri, l’Alan Kurdi anche ieri è rimasta al largo di Lampedusa senza oltrepassare il limite delle acque territoriali italiane. In questo modo il capitano della nave, Werner Czerwinski, ha evitato l’intervento delle motovedette della Guardia di finanza che in caso contrario, seguendo le indicazioni impartite due giorni fa dal ministro degli Interni Matteo Salvini, sarebbero dovute intervenire per impedirgli di proseguire verso il porto dell’isola.

La vicenda della nave della ong tedesca Sea Eye si avvia quindi ad assomigliare sempre più a quanto accaduto in passato ad altre navi delle organizzazioni umanitarie rimaste bloccate in mare dalla chiusura dei porti italiani. La Germania, Paese di bandiera della Alan Kurdi, ieri si è detta disposta ad accogliere una parte dei 64 migranti che si trovano a bordo a patto che altri Paesi Ue facciano la lor parte. «Serve un’azione comune, è necessario che la nave entri al più presto in un porto sicuro» ha detto il ministro degli Interni, il bavarese Horst Seehofer, lamentando l’incapacità dell’Unione europea nel riuscire a trovare un meccanismo comune per la gestione degli sbarchi. E proprio come già successo in passato la Commissione europea si è messa al lavoro con i vari governi alla ricerca di «volenterosi» disposti a sbloccare la situazione. Il tutto mentre da Parigi, dove ieri ha incontrato la leader del Rassemblement national Marine le Pen, Salvini continua a considerare un successo politico tenere bloccati uomini, donne e bambini in mezzo al mare in tempesta.

Ieri per qualche ora è sembrato che almeno qualcuno dei migranti potesse finalmente raggiungere Lampedusa. Un accordo raggiunto tra governo tedesco e Sea Eye, secondo quanti riferito dall’equipaggio, avrebbe previsto lo sbarco dei nuclei familiari. In tutto sei persone, quattro adulti e due bambini di 11 mesi e sei anni, più una donna incinta. Quando le motovedette italiane si sono avvinate alla nave, però, hanno chiesto lo sbarco solo delle donne con i bambini,. Niente uomini. Ipotesi che, se realizzata, avrebbe comportato la divisione dei nuclei familiari e alla quale i migranti si sono opposti. «Non separeremo le famiglie. Questa è una tortura emotiva che mette in pericolo l’interesse superiore del bambino», ha commentato la ong, mentre Salvini alla notizia del rifiuto delle donne di sbarcare senza i propri mariti ha tagliato corto: «Allora buon viaggio in Germania».

Anche oggi, salvo novità da Bruxelles, l’Alan Kurdi continuerà a navigare in acque internazionali al largo di Lampedusa. E questo sia perché è improponibile dirigere verso Amburgo, come continua provocatoriamente a ripetere il ministro leghista. Ma anche perché in caso di ulteriore peggioramento delle condizioni meteorologiche – peraltro previsto a partire da oggi – difficilmente potrebbe fare a meno di entrare nelle acque territoriali italiane per mettere al sicuro sia la nave che quanti si trovano a bordo. «No siamo nelle condizioni di tenere le persone a bordo per settimane», ha ricordato anche ieri il fondatore dell’organizzazione, Michael Bauschheuer. «E’ necessario trovare velocemente un porto sicuro così come contempla la legge».