Sempre più tragica la situazione nel bacino del Donbass. Secondo Ria Novosti, il primo ministro della Repubblica popolare di Donetsk, Aleksandr Zakharcenko, nel riconoscere che Donetsk è completamente circondata comunica che le milizie non intendono arrendersi e, «come a Stalingrado» combatteranno fino all’ultimo.

Già nella prima parte della giornata la città era stata bombardata due volte e un civile era morto. Si era parlato anche dell’ingresso delle truppe governative a Krasnij luch, con il completo accerchiamento di Donetsk; ma in serata le milizie hanno ripreso il controllo della cittadina e Andrej Purghin, vice primo ministro, ha dichiarato che «Donetsk è da tempo assediata, ma non bloccata ed è aperto il corridoio di Makeevka» da cui fuggono i civili.

A Lugansk – da 8 giorni senza luce né acqua; il 7 agosto bombardata per 22 ore continue – una bimba di 6 anni è stata uccisa delle artiglierie, mentre, come confermano anche gli osservatori Osce, i familiari seppelliscono le vittime nei propri orti. Sul fronte della guerra di nervi (pare cercarsi un casus belli), la marina rivela che forze antisommergibile hanno scoperto e datto allontanare nel mar di Barents un sottomarino della marina Usa.