Oltre l’inaugurazione di panchine rosse c’è la rabbia. La risposta securitaria del governo Meloni all’ennesimo femminicidio dell’anno, ha riacceso il dibattito sul patriarcato e la necessità di passare dal rituale alla lotta. Già all’indomani dell’assassinio di Giulia Cecchettin, sono state centinaia in tutta Italia le manifestazioni di protesta in suo nome. A partire dalle scuole, in cui il minuto di silenzio voluto dal ministro all’Istruzione Giuseppe Valditara si è trasformato in un momento di rumore e rabbia. Il tutto in vista della mobilitazione nazionale del 25 novembre lanciata dal collettivo Non Una di Meno. «Non vuole essere una commemorazione delle...