Giunto alla dodicesima edizione, il Pitigliani Kolno’a Festival di Roma inaugura due novità: il premio Emanuele Luzzati che verrà assegnato a un’opera fra le 11 selezionate realizzate da giovani autori, e il premio alla carriera, che per la sua prima edizione verrà assegnato ad Albert Hanan Kaminski, «il padre – spiega la direttrice artistica Ariela Piattelli, affiancata da quest’anno da Lirit Mash – dell’animazione israeliana», di cui verrà proiettato il nuovo film: The Legend of King Solomon.

In programma al Festival (che inizia domani e si terrà alla Casa del cinema fino al 23 novembre, ingresso gratuito fino a esaurimento posti) ci sarà anche il documentario Invisible in Mosul di Itai Anghel: l’unico giornalista israeliano ad aver documentato la guerra in Iraq e anche la lotta in prima linea contro l’Isis. Altri due doc – Shalom Italia di Tamar Tal Anati e #Uploading Holocaust di Udi Nir e Sagi Bornstein – «guardano la Shoah in modo diverso da come è stato fatto finora», spiega Piattelli. E tra i film che verranno presentati alla Casa del cinema c’è anche la commedia Longing di Savi Gabizon, passata quest’anno dal Festival di Venezia.

Un’altra novità del 2017 è la sezione dedicata alle serie tv israeliane che spesso, come dice ancora la direttrice artistica, hanno ispirato dei «format» internazionali. È stato il caso di Homeland e In Treatment, e avverrà lo stesso anche con Your Honor, che segue le vicende di un giudice in seguito alla scomparsa del figlio e di cui al Pitigliani Kolno’a vedremo i primi tre episodi.