Quest’anno, per la precisione il 12 Maggio 2014, saranno passati esattamente quarant’anni dal referendum del 1974 che confermò la legge sul divorzio. La svolta nel Paese si ebbe con la nascita della Lega Italiana per il Divorzio, nella primavera del 1966, da quel momento preciso, la battaglia divorzista assunse una svolta «creativa, libertaria e transpartitica». Ricercando tra gli archivi di stato, come descrivono le ricerche di Andrea Maori, è la Questura a fornire indicazioni sulla natura della Lid delle origini: «Per iniziativa di elementi radicalsocialisti vi aderiscono radicali, socialisti, repubblicani, liberali, socialproletari, comunisti e qualche democristiano di sinistra. La lega ha portato avanti fin dalla sua costruzione un’intensa campagna per l’introduzione del divorzio nella legislazione italiana». L’analisi del movimento per l’istituzione del divorzio a partire dalla costituzione della Lega Italiana per il divorzio che ebbe tra i protagonisti il Radicale Marco Pannella, il socialista Loris Fortuna e il liberale Antonio Baslini è la dimostrazione storica che «l’unione libertaria» può produrre risultati, anzi, l’introduzione del divorzio in Italia fu analizzato ed interpretato dalle forze politiche e conservatori della classe politica italiana come trionfo della sinistra, invece, nel Paese produsse l’effetto opposto, ovvero, quello di far pensare alla libertà come un fenomeno americano, non certo come l’introduzione nell’ordinamento italiano di una visione sovietica e comunista della società.

Il risultato del referendum mostrò che l’aver associato, come fece Fanfani, la legge sul divorzio al comunismo fu, oltre che una ripresa di temi antichi in forma moderna, un gravissimo e grossolano errore, sia perché per il divorzio si battevano liberali, radicali, socialdemocratici, socialisti, repubblicani e anche parte dell’associazionismo cattolico, senza dimenticare una parte rilevante della stampa, sia perché nella rappresentazione sociologica, sociale e popolare più condivisa, il divorzio richiamava alla modernità del cinema e dell’essere contemporanei, sapeva più di autentica America e certamente non di Russia Sovietica. I portatori di speranza di allora li ritroviamo nei gruppuscoli della sinistra libertaria e laica, di allora, membri del Partito Radicale.

Nel 1965 le forze del Partito Radicale erano quasi inesistenti, non più di un centinaio di soci, con una presenza spesso singola in poche città. Furono i radicali e l’isolato Loris Fortuna a riconoscere l’esistenza di una vivace cultura laica in parte del Paese, a intuire che per il centrosinistra sarebbe stato difficile continuare a ignorarla e a escogitare forme di pressione per costringere i partiti laici a difenderla in parlamento. Proprio il divorzio, che diventò motivo di grande imbarazzo per i partiti, fu per i Radicali l’opportunità tanto attesa. Alcune espressioni comunicative che la Lid usava nei suoi comunicati stampa, ad esempio «grande questione sociale», rimandavano al linguaggio caro ai partiti di ispirazione marxista.

La Lid fu un esempio emblematico, anche perché nata per conseguire un obiettivo peculiare e limitato che arrivò a farsi conoscere non soltanto da coloro che la componevano. Destinata a sciogliersi una volta raggiunto l’obiettivo, fu aperta a tutti i cittadini interessati alla sua battaglia, indipendentemente dalla loro appartenenza politica. Pochi giorni prima che si costituisse la Lid, Loris Fortuna colse l’occasione di un dibattito sulla giustizia per intervenire alla Camera. Il periodo appena precedente al gennaio 1967, il mese in cui giunse la prima pronuncia a favore della costituzionalità della proposta Fortuna da parte della commissione preposta, vide molti importanti quotidiani indipendenti pronunciarsi a favore del divorzio, tra questi, oltre al manifesto, La Stampa, La Nazione, Il Resto del Carlino, Il Secolo XIX e Il Messaggero.

Ma un divorzio di classe vi era, concesso a un «ristretto ceto di privilegiati», come una specie di “divorzio di classe” mentre gli annullamenti delle classi più povere sarebbero stati inferiori al 23 per cento. Arrivò il tanto atteso risultato: il 1° dicembre 1970, nei pressi della Camera dei deputati, l’On. Loris Fortuna, in Piazza Montecitorio e l’On. Antonio Baslini e Marco Pannella, in Piazza del Pantheon, annunciarono ai manifestanti che la legge sul divorzio era stata approvata. Il divorzio era diventato legge a tutti gli effetti. Le forze conservatrici proposero e presentarono il referendum. Il 12 e 13 maggio 1974 vi fu il responso delle urne che si espresse per il mantenimento del divorzio con un’indicazione del 59,1% dei voti, con punte molto alte nelle grandi aree metropolitane. Il Paese appariva spaccato in due, aveva sancito la ripresa della coscienza all’antifascismo, l’approfondimento dei processi di modernizzazione e secolarizzazione della società italiana, il tramonto della cultura cattolica ufficiale, la divisione del mondo cattolico stesso.

«Sono passati oltre quarant’anni dalla legge che introdusse il divorzio in Italia, più di venti dalla modica che abbreviò da cinque a tre anni il periodo della separazione legale obbligatoria per poter chiedere il divorzio» ricorda oggi Diego Sabatinelli segretario della Lega Italiana per il Divorzio Breve. La Cei interviene ancora pesantemente a gamba tesa ogni volta che si parla di rivedere la norma. Riformare la procedura per ottenere il divorzio, un divorzio breve, consentirebbe di alleggerire il carico della giustizia civile, già gravata e rallentata da un numero ingestibile di processi, in modo tale da poter considerare la riforma del divorzio equivalente a una vera e propria amnistia.

Nuovamente, come quarant’anni fa, si risponde con le vecchie armi della nonviolenza: sciopero della fame, referendum e mobilitazione quando e dove è possibile. Per tale ovvietà risulta necessario, oggi più che mai, il sostenere, tesserandosi, il Partito Radicale e la sua galassia, d’altronde come si ama ripetere in casa radicale «o li scegli o sciogli».

*Storico e Autore del libro: “Storia della Lega Italiana per il divorzio”, edito per Europa Edizioni.