Cara Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, a Lei si potrebbe applicare l’indimenticabile battuta di Eduardo De Filippo in «Natale in casa Cupiello», rivolta alla consorte Concetta: «…sai fare tante cose come si deve……tu sei la reginetta della frittata con la cipolla… o caffè nun è cosa per te….». Ecco, l’Agcom con «o caffè» – la par condicio – non sembra proprio a suo agio.

È vero che il governo Monti ridusse da nove a cinque i componenti dell’organismo, con l’effetto di cancellare le due commissioni previste dalla legge n.249, che istituiva nel 1997 un’istituzione cross- mediale. E si vede.
La parte che attiene alle telecomunicazioni, surdeterminata dalla commissione di Bruxelles, ancora regge. Al contrario, il settore dei prodotti e dei contenuti spesso non dà segni di vitalità. Infatti in questi giorni è in corso – senza colpo ferire – un vero e proprio tornado berlusconiano: dal messaggio trasmesso integralmente da Canale 5, a Porta a porta, alla domenica condotta da Barbara d’Urso (55 minuti…), a Piazzapulita, a Mattino cinque. E via col vento… È interessante capire come mr. B verrà conteggiato, perche Forza Italia è già al top.

Nella efficacissima rilevazione effettuata da Gianni Betto per il Centro d’Ascolto dell’Informazione Radiotelevisiva, il partito del tycoon di Arcore nel periodo tra il primo e il 20 aprile rimane ben inchiodato in testa, corpo a corpo con il partito democratico e prima di 5Stelle. È imbarazzante vedere come sia sottostimata la lista Tsipras, sempre confusa con Sel. E così le altre forze, fino allo zero dei Radicali. Che emergeranno un po’ nelle prossime rilevazioni ma solo per lo straordinario ed eroico impegno di Marco Pannella, operato, ma mai domo nella lotta per l’amnistia. Per i teledipendenti: Tg4 e Studio Aperto nelle edizioni principali hanno uno squilibrio sconcertante, parzialmente recuperato nelle edizioni notturne. E già, tanto chi le guarda?

L’Agcom ha pensato bene di richiamare La7 e Mentana per eccesso di minutaggio dato al presidente del consiglio. Curioso. Ben altro è accaduto e accade in queste ore. È stata dura e implacabile la polemica (fondata) sulla presenza di Renzi alla partita del cuore, finalizzata alla raccolta di fondi per Emergency. Persino paradossale la vicenda della fiction della Rai in cui appariva Ivano Marescotti, candidato per Tsipras. Gli uffici del servizio pubblico non potevano accorgersene prima?

Ecco, la stessa durezza coercitiva è usata per verificare quello che sta succedendo? Serve la pubblicazione tempestiva dei dati, altrimenti la verifica del pluralismo è obiettivamente impossibile; e le sanzioni o i riequilibri arrivano per i posteri. Si tratta di un punto chiave per la democrazia.
L’Agcom chiarirà il timing del finale elettorale? Sulla legge della par condicio si sentono e si leggono tanti improvvisati giudizi. Una cortesia. Prima di abiurarla, volete leggerla sul serio? È semplice, fu redatta in poche ore all’inizio di agosto del 1999 da un serio gruppo di lavoro, di cui chi scrive (allora sottosegretario) era parte, insieme a valenti giuristi. E passò il vaglio della Corte costituzionale.

Fu una medicina doverosa, perché mancavano tanto una degna normativa antitrust quanto la regolamentazione del conflitto di interessi. E si annunciava una vera e propria invasione di spot elettorali a pagamento. Chissà, se almeno si legiferasse sul resto (il conflitto di interessi è all’ordine del giorno in commissione alla camera), la par condicio potrebbe togliere il disturbo.