Il governatore sardo-leghista Christian Solinas, ma anche l’ex presidente Pd del consiglio regionale Gianfranco Ganau, coinvolti insieme nella tempesta scatenata dalle rivelazioni di Report.

Un’inchiesta per epidemia colposa è stata aperta ieri dalla procura della Repubblica di Cagliari a seguito della messa in onda, l’altro ieri sera, di un servizio del programma di Raitre sull’apertura estiva delle discoteche in Sardegna, che avrebbe favorito la diffusione del Covid prima nell’isola e poi in varie regioni italiane. I magistrati vogliono capire se la Regione abbia consentito l’apertura dei locali della Costa Smeralda nonostante fosse a conoscenza dei rischi per la salute pubblica. Nell’immediato gli investigatori si concentreranno sul parere del Comitato tecnico scientifico sardo che risulta allegato alla decisione del governatore Solinas.

Nel servizio di Report vari consiglieri regionali di maggioranza e di opposizione si sono infatti riferiti a quel documento, ma dichiarando di non averlo mai visto. Lo stesso conduttore, Sigfrido Ranucci, ha rimarcato durante il programma la stranezza del fatto che nessuno avesse visto quell’atto, ipotizzando che gli esperti della task force regionale possano non aver autorizzato la riapertura e sollevando il dubbio sull’esistenza stessa del documento. Un dubbio che, a quanto pare, anche la procura di Cagliari ha preso in seria considerazione.

«Non si trattava di tenere aperte le discoteche fino al 31 agosto, perché così avremmo ammazzato la Sardegna, considerato che si sapeva che il contagio iniziava a crescere. Si trattava di aprire soltanto per uno o due giorni. Abbiamo rischiato». Sono le parole di Angelo Cocciu, capogruppo di Forza Italia in consiglio regionale, contenute nell’intervista di Report che ha scatenato la polemica. Prima dell’intervista a Cocciu, il servizio ha ricordato come, nella seduta del consiglio regionale che l’11 agosto approvò un ordine del giorno in cui la giunta di centrodestra proponeva la riapertura delle discoteche, il capogruppo di Forza Italia avesse detto: «Ci sono attività che hanno anche 200 dipendenti e locali che hanno investito molto».

L’ordine del giorno proposto da Solinas fu firmato, oltre che dalla giunta, anche da tre consiglieri del Pd (tra i quali l’ex presidente del consiglio regionale e già sindaco di Sassari Gianfranco Ganau) e da uno di Leu.

L’altro ieri, ai microfoni di Report, ricordando le giornate precedenti l’ordinanza che teneva aperte le discoteche, Cocciu ha spiegato: «Mi sono arrivate tante telefonate. Billionaire e Phi Beach, per esempio, avevano contratti stratosferici con dj importanti. In particolare il Phi Beach aveva Sven Vath (dj tra i più quotati, ndr) l’11 o il 12. Così abbiamo chiesto a Solinas qualche giorno di apertura in più».

Al 7 agosto risale anche il dpcm che chiuse le discoteche ma che lasciò libere le Regioni di agire diversamente. E l’11 sera Solinas adottò un’ordinanza che le teneva aperte, valida sino al 31, per poi revocarla, però, con un provvedimento del 16 in cui venivano sospese le attività in tutti i locali dell’isola.

Ora, dopo l’annuncio dell’apertura dell’inchiesta giudiziaria, su Facebook Solinas e Ganau sono sotto attacco e girano le foto di una scritta apparsa davanti alla sede della presidenza della Regione in cui si denuncia: «Avete preferito il Billionaire alla nostra salute». La deputata del Movimento 5 stelle Paola Deiana chiede le dimissioni di Solinas e di tutta la giunta.