Uscire dai cliché – dorati – delle boy band non è impresa facile. Ne sa qualcosa Zayn, 28 anni, fino al 2016 membro degli One Direction che da una parte all’altra dell’Atlantico hanno fatto sfracelli in classifica. E se l’aspetto aiuta – Zayn come l’altro suo collega fuoriuscito con successo dal gruppo, Harry Styles è icona anche dei brand di moda – non sempre tutto gira come dovrebbe. Così dopo un debutto  convincente, Mind of Mine, Zayn è incappato in un doppio (album) dal fragoroso insuccesso, Icarus Falls, con qualche buona idea ma troppa carne al fuoco. Decisamente meglio – e più ponderato – questo suo ritorno in Nobody is listening, che miscela generi in una più parca scaletta di undici canzoni. Sempre di pop parliamo il cui riferimento è l’r’n’b dal gusto radiofonico, ma a far la differenza è la voce di Zayn, un semi falsetto dalle tonalità calde che riesce a rendere credibile anche brani mediamente originali. Registrato fra Londra e New York insieme a produttori di grido come Rogét Chahayed, Scribz Riley, convince soprattutto nei suoi momenti più melodici, come Outside o il sinuoso mid-tempo di When love’s around.