«Venti depuratori devastati, sei potabilizzatori in tilt, reti idriche e fognarie stravolte», è il calcolo dei danni stimato da Abbanoa, l’azienda che gestisce il servizio idrico integrato in Sardegna. Abbanoa lancia l’allarme: gli effetti del ciclone «Cleopatra» rischiano di trasformarsi in un’immensa catastrofe ambientale. Depuratori e potabilizzatori sono invasi dalla marea di fango e acqua, alcuni impianti di sollevamento bloccati da black out elettrici e parti di condotte spazzate via dalle esondazioni, il sistema fognario intasato a causa dell’ingorgo di raccolta di acque bianche e nere. L’emergenza più grave a Dorgali e Oliena, nel Nuorese, dove la condotta che alimenta i due paesi è stata spazzata via dalla forza dell’acqua. Sempre a Oliena una delle poche sorgenti naturali, quella di Su Gologone, si trova sott’acqua per la piena del fiume Cedrino che con un ondata di fango ha sepolto le zone circostanti.