I momenti salienti del dibattito Lgbt nel 2019.

18 febbraio – Tra mille polemiche il sindaco di Varsavia Rafał Trzaskowski del partito di centro-destra Piattaforma civica (Po) e attualmente all’opposizione firma una dichiarazione in sostegno della comunità Lgbt. Tra i postulati del documento l’inserimento dell’educazione sessuale tra le materie scolastiche sulla base delle raccomandazioni dell’Organizzazione mondiale della sanità.

27 marzo – In risposta a Varsavia e su iniziativa dei consiglieri comunali eletti tra le file del PiS, Swidnik, nel sud-est del paese, è il primo ente locale a dichiararsi «libero dall’ideologia Lgbt». Attualmente sono più di 50 le amministrazioni locali in tutto il paese ad aver adottato delle risoluzioni simboliche «anti-Lgbt».

20 luglio – La città di Białystok nel nord-est della Polonia ospita la sua prima marcia per l’uguaglianza. I manifestanti vengono attaccati da hooligans e ultranazionalisti. La polizia si fa trovare impreparata. Il bilancio finale parla di almeno 100 feriti tra cui anche bambini.

24 luglio – Il settimanale conservatore Gazeta Polska stampa gli adesivi «zona libera da Lgbt» con il simbolo arcobaleno coperto da un croce con l’intenzione di allegarli al giornale. La catena di negozi Empik e le stazioni di benzina Bp si rifiutano di distribuire la pubblicazione.

26 luglioGazeta Wyborcza comincia a stampare tutti i giorni la frase «Non c’è libertà senza solidarietà» sulla testata del giornale in sostegno ai manifestanti assaliti qualche giorno prima a Białystok. Lo slogan nato tra i cantieri di Danzica all’inizio degli anni ottanta aveva accompagnato la nascita di Solidarnosc.