Il Parlamento europeo ha avviato ieri la procedura di attivazione dell’Articolo 7 del Trattato contro l’Ungheria per «grave deterioramento dello Stato di diritto, della democrazia e dei diritti fondamentali». Il via libera al provvedimento è arrivato con l’approvazione per 393 si’, 221 no e 64 astensioni, della risoluzione comune firmata da Socialisti e Democratici, Liberaldemocratici, Sinistra unitaria e Verdi che ha incaricato la commissione parlamentare per le libertà civili (Libe) di «elaborare una relazione specifica» sul caso ungherese. La relazione dovrà poi essere approvata dell’emiciclo e ricevere l’appoggio di una doppia maggioranza qualificata dei due terzi dei votanti e di almeno il 50% del numero di eurodeputati per finire, quindi, sul tavolo del Consiglio e costituire la base con cui chiedere la piena attivazione di quell’Articolo 7 che dà facoltà al ConsiglioUe di sospendere alcuni diritti dello stato membrosotto nchiestam, comrpeso quello di votyare all’interno dello stasso Consiglio. La risoluzione chiede all’Ungheria di abrogare le norme contro i richiedenti asilo e le organizzazioni non governative (Ong), e di raggiungere un accordo con le autorità statunitensi, consentendo all’Universita’ dell’Europa centrale di rimanere a Budapest come istituzione libera.