La diplomazia culinaria sarà all’opera stasera: François Hollande avrà due cene, la prima alle ore 19, con Barak Obama, in un ristorante chic di Parigi, la seconda alle 21 all’Eliseo, dove il presidente francese ha invitato Vladimir Putin. Il presidente russo era assente ieri alla cena dei paesi più industrializzati, il G7 del debutto di Renzi che si conclude oggi a Bruxelles con un pranzo e che ha sostituito il previsto G8 che avrebbe dovuto svolgersi a Sochi. Ma il 24 marzo scorso, gli occidentali hanno deciso, per rappresaglia all’annessione della Crimea, di escludere la Russia, che era entrata nel club dei grandi 17 anni fa. Putin è stato comunque il convitato di pietra, ieri sera a Bruxelles, dove l’Ucraina è stata al centro della discussione. In un Belgio che per la prima volta da vent’anni ha sospeso Schengen e rimesso per l’occasione i controlli alle frontiere, l’Unione europea ha proposto ieri una riunione dei donatori per l’Ucraina, che dovrebbe svolgersi a luglio in preparazione della Conferenza di fine anno. Angela Merkel ha di nuovo evocato la possibilità di sanzioni contro la Russia, se non contribuisce alla stabilizzazione dell’Ucraina. Ma fonti diplomatiche, prima della cena, hanno escluso che il G7 di Bruxelles sia l’occasione per aumentare le sanzioni contro Mosca, ora limitate al blocco dei visti e degli averi di alcune personalità. L’obiettivo è lasciare spazio a una disescalation in Ucraina, visto che Putin sta giocando la carta della distensione, con il ritiro dei 40mila militari dalla frontiere ucraina e ha rimandato di una settimana l’ultimatum a Kiev sul gas e la minaccia di bloccarne l’erogazione. Putin, difatti, benché escluso dal G8, ha molti appuntamenti in questi giorni: oltre a cenare con Hollande, vedrà in bilaterale David Cameron e Angela Merkel, in margine delle cerimonie per i 70 dello sbarco in Normandia, che riuniscono molte personalità (ci sarà anche Sarkozy, invitato come ex presidente). Solo Obama rifiuta un incontro bilaterale con il presidente russo, ma afferma: “sono sicuro che lo vedro’, sarà là”. Venerdi’, Obama e Putin non potranno evitarsi: saranno entrambi al pranzo previsto al château de Bénouville e poi alla cerimonia a Ouistreham. Obama, che a Bruxelles ieri mattina ha incontrato il re Philippe, veniva da Varsavia, dove in mattinata aveva incontrato il neo-presidente ucraino Petro Poroshenko, a cui il G7 ha ribadito il suo “sostegno”. Il presidente Usa ha condannato di nuovo le “manovre oscure” e l’“aggressione” russa. A Varsavia e alla riunione Nato che si è svolta a Bruxelles, gli Usa hanno messo il pressing sugli europei sul riarmo. A settembre, al vertice Nato, dovrebbe essere annunciato un piano di rafforzamento delle forze atlantiche nell’est europeo (anche se non dovrebbe essere esaudita la richiesta di Varsavia di avere una base permanente Nato nel paese). Gli europei frenano e parlano di “finanziamento accettabile”: in Europa, solo 3 paesi (Francia, Gran Bretagna e Germania) rispettano l’impegno del 2% del pil destinato alla difesa, coprendo il 60% della spesa militare complessiva del vecchio continente. Gli altri, reticenti, sono messi sotto pressione.

Il G7 resta un appuntamento economico. C’è sul tavolo una discussione sull’approvvigionamento energetico, che si intreccia con la questione della crisi ucraina e delle relazioni con la Russia. Ma c’è anche la preoccupazione per il rallentamento della crescita mondiale, a cominciare dagli Usa, per non parlare dell’Europa (dove solo Germania e Gran Bretagna si salvano). Il rallentamento riguarda anche gli emergenti, Russia compresa.

Alla cena con Obama, Hollande solleverà la questione della banca Bnp, che rischia negli Usa una multa-record di 10 miliardi di dollari per non aver rispettato l’embargo statunitense contro Iran, Sudan e Cuba e permesso a questi paesi di avere dei dollari. La Bnp non ha infranto la legge europea, ma usando dollari è caduta sotto la giurisdizione Usa (non sarebbe successo nulla se avesse usato euro). La Bnp è una delle più grandi banche della zona euro e la mega-multa rischia di destabilizzare l’erogazione di credito nella Ue. Hollande ha scritto a Obama, denunciando una multa “ingiusta e sproporzionata”. Il ministro degli esteri, Laurent Fabius, ha minacciato gli Usa di ripercussioni sul negoziato del Ttip (Trattato di commercio transatlantico): “la partnership puo’ essere stabilita solo su basi di reciprocità, ma qui ci sarebbe un esempio di decisione ingiusta e unilaterale”. Tra Parigi e Washington c’è anche tensione per la vendita di due navi da guerra francesi Mistral alla Russia. Per Fabius, “il contratto è stato firmato e va onorato”, mentre Obama ne chiede la sospensione.