Dal fallimento di alcuni giorni fa, dopo la lettera di Trump, al rischio del «tutto esaurito» a Singapore: le diplomazie di Corea del nord, Corea del sud e Stati uniti sono al lavoro per organizzare un summit al quale, secondo le ultime indiscrezioni, potrebbe partecipare anche il presidente sudcoreano Moon Jae-in, sempre più «tutor» di Kim Jong-un (i due si sono incontrati per la seconda volta pochi giorni fa).

STANDO ALL’AGENZIA di stampa sudcoreana Yonhap, che cita una fonte governativa di Seul, «le discussioni sono appena iniziate e stiamo ancora attendendo l’esito, ma il presidente potrebbe unirsi al presidente Trump e al presidente Moon a Singapore», ha spiegato la fonte anonima.

L’idea di un «vertice a tre» era stata proposta – del resto – proprio da Moon lo scorso 27 aprile, in occasione del summit inter-coreano di Panmunjom. Al riguardo, di era parlato anche di una possibile presenza del presidente cinese Xi Jinping, mai confermata da fonti governative di Pechino.

E MENTRE SULL’ALTRO FRONTE, quello degli «scettici», Abe incontrerà Trump prima del 12 giugno, qualcosa di più concreto comincia a muoversi soprattutto per quanto riguarda i contenuti dell’eventuale e storico meeting.

Pyongyang sarebbe ancora restia ad accettare la richiesta degli Usa di inviare all’estero a breve le circa 20 testate nucleari già in possesso di Pyongyang, come primo segno della volontà di conseguire una denuclearizzazione completa, verificabile e irreversibile della Corea del Nord e della Penisola coreana. Kim appare restio a ragione: finora infatti dagli Stati uniti ha ricevuto solo richieste e neanche una parvenza di concessione (come ad esempio l’addio delle basi militari Usa in Corea del Sud).

FINO A OGGI L’UNICA apertura americana è stata di tipo paternalistico, lasciando intravedere a Kim potenziali sostegni economici in caso di denuclearizzazione.
Il presidente Usa, Donald Trump, ha comunicato – ovviamente tramite Twitter – che una delegazione statunitense si trova a Pyongyang per tentare di rilanciare i preparativi in vista dell’eventuale vertice.
Sung Kim, ex ambasciatore degli Stati uniti in Corea del Sud ed ex negoziatore sulla questione nucleare nordcoreana, è la persona che Washington ha richiamatodall’attuale incarico diplomatico nelle Filippine, per guidare i preparativi del vertice.

SUNG È GIUNTO IN COREA del Nord insieme ad altri funzionari di alto livello statunitensi, per incontrare il viceministro degli Esteri nordcoreano Choe Son-hui.
Secondo la stampa sudcoreana, inoltre, Ri Son-gwon, presidente della Commissione per la riunificazione pacifica della Corea, avrebbe fatto tappa a Pechino prima di partire alla volta di Singapore per colloqui con una delegazione degli Stati uniti.