In diecimila hanno sfilato ieri lungo la Domitiana, dal Palazzo degli Americani al Municipio di Castel Volturno, per raccontare una storia completamente opposta a quella propagandata dalla Lega a Milano. Sui cartelli «Stop razzismo», «Stop ignoranza». Sullo striscione coloratissimo la scritta «Uniti nella lotta per il salario reale» in italiano e in inglese perché il corteo del casertano ha chiamato in strada l’intera comunità, locali e migranti, a lottare contro la povertà e lo sfruttamento e non contro i poveri e gli sfruttati. Forza Italia e Fratelli d’Italia avevano provato a bloccare l’iniziativa, il neosindaco di Castel Volturno, Dimitri Russo, ha deciso di partecipare nonostante le polemiche della destra: «Condivido lo spirito della manifestazione anche se mi piacerebbe vedere più cittadini locali a sfilate perché il degrado sociale accomuna entrambe le comunità. E trovo assurdo che nel 2014 qualcuno anteponga il diritto degli italiani a quello degli immigrati».

È stata anche l’occasione per fare controinformazione: «Salvini dà falsi numeri sugli immigrati – spiega Mimma D’Amico, responsabile del Centro sociale ex Canapificio – dice che su 40.754 richieste di asilo presentate negli ultimi 14 mesi solo 4.288, ovvero il 10%, sono state accettate mentre la restante parte dei richiedenti è ora clandestina. Falso: i quasi 38mila non sono tutti clandestini ma hanno ricevuto altre forme di riconoscimento internazionale». Secondo gli organizzatori, 9.055 richiedenti asilo hanno avuto il riconoscimento dello status di protezione sussidiaria, altri 13.649 quello di protezione umanitaria. Per 12.081 c’è stato il diniego: andrebbero espulsi ma, spiegano, qualcuno fa ricorso in tribunale, qualche altro si rende irreperibile, molti non hanno il passaporto per cui, in mancanza di accordi con i paesi d’origine, l’espulsione diventa impossibile.

Tra le richieste del Movimento migranti e rifugiati di Caserta, la cancellazione della Bossi-Fini, la stesura di una nuova legge che favorisca processi di regolarizzazione, corsi di formazione professionale e forme di sostegno al reddito per tutti, al di là dell’origine. Intanto è in corso un tavolo di trattativa con il Viminale per un piano straordinario che permetta l’emersione di oltre mille immigrati irregolari che vivono da anni a Castel Volturno, hanno un lavoro e una famiglia. In sostanza non sono più rimpatriabili. Si discute anche di finanziamenti per corsi di formazione e di lingua ma un impegno definito del governo non c’è ancora.

Intanto a Napoli andava in scena il flop di Forza Nuova. Il movimento aveva chiamato a raccolta i militanti (anche Bologna, Bergamo, Palermo, Ancona) contro i migranti, sui manifesti la scritta nera in campo giallo, come nei casi di pericolo: «Con loro sbarcano scabbia, meningite, tubercolosi e ebola». A Napoli erano una cinquantina, in camicia bianca come dei renziani qualsiasi: «Ma noi l’abbiamo adottata prima – spiegano – è il simbolo della purezza e della madonna, un omaggio a Evita Peron!». Un centinaio di attivisti si sono radunati per una contromanifestazione, sullo striscione: «Via i fascisti dalla mia città».