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Diario di una cameriera nella banlieue

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Rassegne La Francia oggi raccontata da «Fatima». Il film di Faucon ai RendezVous col nuovo cinema francese, da oggi a Roma e nei prossimi giorni in diverse città italiane

Pubblicato più di 8 anni faEdizione del 6 aprile 2016
C.Pi.ROMA

Tra i titoli dei RendezVous col nuovo cinema francese, la rassegna itinerante per l’Italia (institutfrancais-italia.com) che a Roma si apre ogg (6 aprile), ce ne è almeno uno da non mancare. Il film si chiama Fatima, era alla Quinzaine, lo scorso Festival di Cannes, ha vinto un César – il corrispettivo più o meno dei David di Donatello nostrani. Il regista, Philippe Faucon, nome pressoché sconosciuto in Italia, ha lavorato su due libri di Fatima Elayoubi, Prière à la lune e Enfin, je peux marcher seule, la storia di una donna come la Fatima protagonista del film – interpretata dalla sublime Soria Zeroual – come tante altre che hanno lasciato il loro paese natale, per offrire ai propri figli qualcosa di più.

 

 

Fatima, che è arrivata in Francia dall’Algeria, i suoi li cresce da sola, il marito è andato via tempo prima senza darle mai un soldo. Lei fa le pulizie, cerca di imparare meglio il francese, ma la cosa più importante è pagare gli studi alle figlie, Una, la più grande è bravissima a scuola e andrà all’università, facoltà di medicina, schiacciata dal peso di tale investimento su di lei, terrorizzata di deludere la mamma che ci tiene così tanto. La più piccola, ancora adolescente si rifugia nella ribellione della sua età urlando al mondo la sua rabbia per l’ingiustizia delle loro esistenze. Vorrebbe spaccare tutto lei piuttosto che fare «la schiava» come sua madre.

 

 

«Vorrei che voi pensasse a tutte le Fatima che rendono più semplice la vostra vita» scrive nei suoi quaderni indirizzandosi alle tante «signore» di cui governa le case Fatima quando un giorno crolla di stanchezza… Faucon nella sua filmografia ha spesso prediletto personaggi di immigrati sempre molto distanti però dai canoni stereotipati con cui si rappresentano i maghrebini. Qui nel disegnare queste tre donne, e lo spazio del loro confronto che riflette anche diversi modi di essere nella società francese oggi, costruisce un racconto di grande forza nella sua semplicità, diretto, commuovente, pieno di amore per i suoi protagonisti.

 

 

Nel cartellone che avrà come madrina Chiara Mastroianni, anche un omaggio alla regista Sólveig Anspach, scomparsa di recente, e l’anteprima di Microbe et Gasoline (Microbo&Gasolina) il nuovo film di Michel Gondry nelle nostre sale in maggio.

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