Applausi, sorrisi, abbracci! A fine giornata nella piazza Des Franchises esplode la gioia. Abbiamo girato il versante e raggiunto la “cima”, siamo a quota 2.236 firme! Subito Francesco però ci ricorda che in montagna quando la meta è vicina e vedi la vetta il cammino è più faticoso, quindi devi abbassare lo sguardo e continuare a camminare. Epperò, gli diciamo tutti in coro, «facci gioire almeno il tempo di una pausa!». Già la mattina si presentava bene, il sole tornato, caldo, sulla valle è stato un incentivo alla passeggiata per le vie di Aosta, e spiegando e convincendo abbiamo accompagnato tanti ai tavoli e raccolto un numero più che considerevole di firme. Ci avevano dato un obbiettivo: quota 2.200/2.300 per martedì-mercoledì, noi, irriverenti come siamo, abbiamo deciso di disobbedire proponendoci di andare subito oltre quella tappa, e siamo riusciti nell’impresa. Paolo Ferrero ci ha raggiunti e dopo pochi e fuggevoli saluti si è immediatamente messo a volantinare. Lo ringraziamo per la sua presenza che ha portato un po’ di telecamere di tv locali e un po’ di giornalisti. Domani (oggi, ndr) si tornerà a parlare di noi e questo è un aiuto formidabile, rispetto all’invisibilità denunciata dai Garanti alla presidente della Rai.

Ai tavoli si sono avvicinate giovani mamme con i bimbi in carrozzina, una si è fermata a conversare con me dei suoi studi, delle sue speranze della vita in provincia, «ma io – ha detto – non mi arrendo e ti dirò, pur essendo una canzone di qualche anno fa, a me piace molto, mi faceva sognare, quella della Nannini che dice ’ragazzo dell’Europa non pianti mai bandiera..’. Mi ha sempre emozionata, mi dava l’idea di una storia da costruire, di nuove generazioni, pionieri di una società migliore. Non so se l’Altra Europa che intendete allude a questo ma ci voglio credere perché ne ho bisogno». Che dire, una bella conversazione, di fronte alle avversità non ci si rassegna e si va avanti, continuando a cercare in ogni pertugio la possibilità che possa accadere. La guardo, le sorrido e raccogliendo il gioco caduto di mano alla bimba le dico: «Hai ragione, siamo costrette a ripartire dal sogno, a cercare ancora altrimenti saremmo davvero disperate, non possiamo rassegnarci all’inaridimento». Ci salutiamo e mi promette di tornare, se può, con un’amica, la porta a firmare.

Ora, tornati alla base, controlliamo che sia tutto pronto per domani (oggi, ndr), i tavoli nei comuni dove andrà il gruppo di Novate Milanese venuto ad aiutarci, e i tavoli ad Aosta ai quali ci avvicenderemo con i deputati di Sel che ci raggiungeranno. Chiediamo conferma al locale dove Nicoletta Dosio verrà, dopo la raccolta firme, per un incontro «tra le Valli» sulla mobilità necessaria, per esempio per i pendolari della Valle d’Aosta, e le opere inutili e dannose di un Tav per le merci. Un aperi-dibattito, a Vinerita. Un discorso, una chiacchiera e la musica di Beppe Barbera.

Bene, questa giornata s’è conclusa e bene, e tutto è pronto per domani.

Perché dopo le 2.236….la firma continua!