Accanto a me, sulla panchina ombrata dai pini del Parco del Colle Oppio, viene a sedersi Gramsci, con un libro sottobraccio. Mi saluta con un simpatico ‘Buon pomeriggio’, gli rispondo, lo apre e s’immerge nella lettura. Dalla copertina riconosco «Lettere luterane» di Pasolini.

Per un’ora buona lui legge io scrivo, l’uno accanto all’altro. Poi, a bruciapelo, mi fa: ‘Lo conosci questo Pasolini?’
«Sì…»

«Ho saputo che a novembre a Casarsa della Delizia si terrà un convegno su Gramsci e Pasolini, ci andrò… volevo leggere qualcosa di suo…»
«Hai fatto bene a scegliere il suo ultimo libro. Scrivendo i saggi qui raccolti lui ha riscoperto quello che tu hai scoperto scrivendo i Quaderni: che stiamo vivendo la crisi della civiltà moderna… Tu l’hai colta addirittura allo stato nascente e l’hai chiamata ‘crisi organica’…»

«Vedo che conosci i Quaderni… Dimmi un po’: come ha fatto Pasolini a riconoscere questa crisi come ‘crisi di civiltà’ – lui la chiama ‘mutazione antropologica’ – rimanendo dentro il marxismo? Io ho dovuto oltrepassarlo, con la scienza della storia e della politica… In lui non leggo una esperienza teorica del genere, è un artista, usa metafore… ‘la scomparsa delle lucciole’…»

«Anche ‘crisi organica’ è una metafora, non ti pare?… Lui ci è arrivato attraverso lo studio matto e disperatissimo e… una precisa esperienza. Era omosessuale, come avrai capito, e faceva ogni notte, ovunque si trovasse, in Italia in Africa in India, ossessivamente, l’amore con giovani. Ogni notte un giovane diverso, e verso la fine degli anni Sessanta ha notato che i corpi e i comportamenti di questi giovani erano ‘antropologicamente’ mutati…»

Mentre finisco di dire queste parole, Gramsci inquadra qualcuno alle mie spalle, mi volto, è Pasolini, che mi sorride e si rivolge a Gramsci così: «Anche tu hai parlato della fine della civiltà moderna? Nei Quaderni? Com’è che non me ne sono accorto?»
«Quando sei morto?»
«Nel 1975…»

«Non potevi. Non era ancora uscita l’edizione critica dei Quaderni. L’edizione precedente, quella tematica di Togliatti e Platone, era fatta ad arte per rendere difficile questo riconoscimento.»
«E tu, come hai capito che era iniziata la fine dell’intera civiltà moderna?»
«Riflettendo autocriticamente sulla vittoria del fascismo.»
(«Dialoghi impossibili» segue il primo sabato di ottobre) https://misuracapasquale.wixsite.com/pasqualemisuraca