Un vecchio e una donna si scambiano battute al vetriolo. Quale sia la loro liaison – di padre-figlia – lo si intuisce nell’avanzare del dialogo rancoroso e smaccatamente ironico, e davvero fuori dalle convenzioni, inventato da Marina Carr nel 2008. Del testo dell’autrice irlandese, The Cordelia dream, ne ha fatto una lettura scenica Massimo De Francovich che, in scena con Roberta Caronia, ha inaugurato la quattordicesima edizione di Trend (13 ottobre- 11 dicembre), la rassegna diretta e curata da Rodolfo di Giammarco e dedicata alla drammaturgia britannica, da 17 anni strumento di indagine e conoscenza di autori d’Oltremanica, spesso assenti dalle nostre scene. Come appunto Marina Carr, che resta semisconosciuta, nonostante la lettura tre anni fa sempre a Trend, a cura di Valerio Binasco, con Teresa Saponangelo, proprio di questa Cordelia.  Delresto, il duetto fuori dalle regole vale la riproposta con due bravi attori che ne fanno un pezzo surreale, tanta è l’acidità dei due personaggi, trasudanti rivalità e invidia, mescolate ad ancestrali sentimenti di amore e odio. In una dimensione onirica di fine vita, il Lear del Bardo, che ne ha favorito la produzione della Royal Shakespeare Company di Londra, torna nel sogno sollecitatore di quell’incontro, dopo 25 anni di separazione. Due musicisti rivali e la rinuncia di lei ad alimentare il suo estro.