Nell’immobilismo di una Capitale congelata, malgrado il solleone che macera i cumuli di immondizia tornati a soffocare i romani, alla pentastellata Virginia Raggi viene in aiuto il governo amico. Almeno a parole. Dopo un incontro di un’ora con Luigi Di Maio (pubblicizzato in tempo reale da uno spot stile young business people), nel corso della diretta Facebook la sindaca annuncia di aver «condiviso» con il ministro del Lavoro «l’idea di costituire una cabina interministeriale per lo sviluppo di Roma». Nulla di nuovo: una sorta di tavolo di lavoro dedicato alla Capitale come quello per il quale si adoperò il ministro Carlo Calenda senza però riuscire mai a trovare una sponda proprio nella giunta a 5 Stelle. «Stavolta si fa sul serio», assicura invece Raggi, che promette anche di continuare a lavorare «per l’aumento delle competenze».

E sì che di competenze ce ne sarebbe davvero bisogno, visto lo stato dell’arte di una città che sembra aver delegato lo Sviluppo alla sola costruzione del nuovo stadio del calcio. «È davvero grottesco, oltre che patetico – attacca il vicesegretario del Pd Lazio, Enzo Foschi -, ci vuole una gran faccia tosta a parlare di cabina di regia interministeriale per la Capitale dopo che la sindaca Raggi ha fatto saltare il precedente tavolo governativo per Roma visto che non era in grado di presentare progetti definitivi per utilizzare le risorse messe a disposizione dalla Regione Lazio e dal governo. Faccia tosta e mistificazione».

L’annuncio invece non dispiace alla Cgil Lazio che chiede di coinvolgere nella cabina di regia «tutte le forze sociali e imprenditoriali del territorio». «Scorciatoie che deleghino al governo amico la soluzione dei problemi sono destinate a fallire, perché oltre alle risorse è necessario avere idee per trascinare Roma fuori dall’immobilismo in cui da anni risiede», afferma il segretario Michele Azzola, che già un anno fa aveva chiesto di aprire un tavolo per definire un «piano Marshall» per Roma.

La sindaca invece sembra rassicurata da Di Maio e annuncia l’assunzione «entro ottobre» di 200 nuovi dipendenti del Campidoglio «individuati tra gli idonei del cosiddetto Concorsone del 2010», alcune azioni per ripristinare l’impossibile manto stradale cittadino, e un piano per aumentare la raccolta differenziata. Ma sulla questione attualmente più scottante, quella dei rifiuti, scarica la responsabilità sul governatore dem del Lazio, Nicola Zingaretti: «Dal 2013 – dice – da quando è stata chiusa la discarica di Malagrotta, la Regione sta a braccia conserte». Ultimamente anche il Comune, a dire il vero, ma, assicura Raggi, «questa volta si fa sul serio».