Di Maio fa una doppia rassicurazione e i sindacati sono soddisfatti. Prima: «La cassa integrazione per la cessazione di attività e le procedure concorsuali sarà inserita nel «decreto urgenze», quello per Genova. Seconda: «Il governo assicurerà la copertura della cassa integrazione per i lavoratori che oggi restano scoperti da ammortizzatori. Una misura che risponde ad un’emergenza generata dal Job acts nell’attesa di una riorganizzazione generale delle misure di sostegno al reddito che sarà realizzato in legge di bilancio».

Con la prima promessa – se il decreto sarà pubblicato in Gazzetta ufficiale prima del 3 ottobre – i 318 lavoratori della Bekaert e le migliaia delle aziende in curatela fallimentare – come la Comital di Torino – avranno 12 mesi di cassa integrazione in più.

Con la seconda i circa 80 mila lavoratori che vedranno scadere gli ammortizzatori sociali (cigs o contratti di solidarietà) entro l’anno dovrebbero avere mesi di prolungamento e eviterebbero i licenziamenti, già effettuati invece alla Wanbao Acc di Mel (Belluno).

Se ieri Di Maio ha convinto Fim, Fiom e Uilm, vedremo se farà la stessa cosa lunedì 1 ottobre con le confederazioni – Cgil, Cisl e Uil – convocate (per la prima volta col nuovo ministro) per discutere su come «riorganizzare gli ammortizzatori sociali» falciati dal Jobs act.

Secondo quanto riferito dai sindacati all’uscita dall’incontro entro il 24 ottobre saranno anche prorogati gli ammortizzatori per quelle aziende in crisi – 144 i tavoli aperti al Mise, più centinaia a livello regionale – che, pur avendo ultimato il triennio di ammortizzatori sociali, non hanno ancora finito le ristrutturazioni.

Durante l’incontro con Fim, Fiom e Uilm, Di Maio ha ribadito l’intenzione del governo di non lasciare senza tutele i lavoratori in cassa integrazione. «In legge di bilancio -ha concluso Di Maio- metteremo fine alle distorsioni che il job acts ha generato in questi anni».

Positivi i commenti dei leader metalmeccanici. Per Francesca Re David (Fiom) «il ministro ha espresso la disponibilità ad un confronto su misure non solo legate all’emergenza e che vanno ricomprese nella finanziaria del 2019 in discussione nelle prossime settimane. E infine si è reso disponibile ad avviare un tavolo di confronto sulle politiche industriali nei vari settori produttivi, mentre abbiamo sollecitato una risposta urgente per imprese e settori di Genova coinvolti dal dramma del crollo del ponte che non avrebbero accesso agli ammortizzatori. Naturalmente – conclude Re David – verificheremo strada facendo la realizzazione degli impegni presi dal governo».

«Le risposte del ministro Di Maio sugli ammortizzatori sociali sono un primo passo in avanti verso una soluzione più organica e meno emergenziale», ha commentato il segretario generale della Uilm Rocco Palombella.

«Durante l’incontro abbiamo chiesto di prevedere la proroga della copertura degli ammortizzatori sociali per tutte le realtà coinvolte da processi di crisi e ristrutturazione aziendali che abbiano programmi di rilancio industriale in corso, e che vedono la cassa integrazione straordinaria o i contratti di solidarietà in esaurimento da qui a fine anno – precisa Marco Bentivogli Fim Cisl – . Ricordando che tali ammortizzatori non gravano sulle casse dello Stato ma sono pagati da aziende e lavoratori», chiude Bentivogli.