Un altro favore del «governo del cambiamento» verso i soliti noti: le imprese. Il ministro Luigi Di Maio ha voluto financo stravolgere il protocollo ed ha firmato un decreto interministeriale nella sede di Confartigianato.
È quello che riduce le tariffe Inail per le imprese per il 2019 per una media di ben il 32 per cento: «Uno sgravio importante per le aziende che lo aspettavano da 20 anni».
Quasi 500 milioni che usciranno dal bilancio dell’Istituto nazionale per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro «che sarà ripianato con un taglio di almeno 110 milioni sugli interventi in materia di formazione», come denunciano Cgil, Cisl e Uil.
«Non è il taglio delle tariffe Inail alle imprese il problema, lo è il grave taglio agli incentivi alla prevenzione per 100 milioni di euro l’anno. Lo è anche il grave taglio di 50 milioni l’anno per la premialità alle imprese virtuose. Norme varate, incredibilmente, per compensare la riduzione delle tariffe», denuncia Giovanni Luciano, presidente del Civ (Consiglio di indirizzo e vigilanza) dell’Inail.
Ma a Di Maio evidentemente della sicurezza sul lavoro interessa poco. «Il decreto è un impegno che avevo preso proprio all’assemblea di Confartigianato e che come governo abbiamo rispettato. Il sistema tariffario dell’Inail, inoltre, si adegua ai cambiamenti del mondo del lavoro entrano nelle tariffe le attività legate alle nanotecnologie e i rider». Come spiega il comunicato del ministero, infatti, la revisione delle tariffe dei premi, in vigore dallo scorso primo gennaio come stabilito dalla legge di bilancio 2019, ha riguardato in particolare l’aggiornamento del nomenclatore, il ricalcolo dei tassi medi e il meccanismo di oscillazione del tasso per andamento infortunistico.
Il tutto mentre gli infortuni – e i morti – sul lavoro sono in aumento, come certificato dalla stessa Inail. «Con un bilancio che per il 2018 rischia di sfiorare un utile di 2 miliardi – attacca Luciano – Come può essere? Nel bilancio dell’Inail vi sono altri ampi spazi per compensare la riduzione delle tariffe migliorando anche in modo più equo le prestazioni agli infortunati sul lavoro, come ha detto il Civ Inail già dal 18 aprile 2018 – prosegue – . Il governo faccia un ravvedimento operoso e cambi la norma che toglie 150 milioni l’anno alla prevenzione. Se ciò non sarà, continueremo a vedere bilanci dell’Inail in un inutile utile ipertrofico e una media di 3 morti al giorno, oltre che dichiarazioni di circostanza sempre più stucchevoli», denuncia Luciano.