«Penso di ricandidarmi, ma mancano ancora tre anni»: la maggioranza al senato balla e sul fronte grillino Alessandro Di Battista non smette di esternare. Il suo annuncio contiene due informazioni: si prepara a ridiscendere in campo ma concede il favore del tempo a questa legislatura e, si suppone, all’attuale maggioranza. Di Battista considera il Movimento 5 Stelle rappresentato dai ministri in carica e un po’ anche quello dei parlamentari eletti come una controparte. Dunque, intende portare la voce di quelli che stanno fuori dai palazzi. «Ci sono i 5 Stelle al governo, e io non voglio farlo cadere. Ma il M5S è un’altra cosa», è la formula che ripete ormai da giorni. Ieri sera era in televisione, su La9, ad Accordi e Disaccordi: «La polemica con Beppe Grillo? Mi è dispiaciuta perché gli voglio molto bene. Allo stesso tempo riesco a mettere da parte un dissidio con un uomo così importante per me, la mia vita e per la Repubblica italiana», ha detto. Poi ha avuto parole di elogio per Virginia Raggi, la sindaca di Roma alla ricerca di una ricandidatura che potrebbe fungere da espediente per forzare il vincolo dei due mandati: «Raggi è stata fantastica perché ha avuto il coraggio di opporsi ai poteri forti di questa città, è stata capace di portare avanti una battaglia contro i Casamonica».

LA VERA PARTITA RIGUARDA la sfida a Di Maio e i suoi (cioè «i 5 Stelle al governo», secondo la rappresentazione dell’ex deputato), i quali hanno scelto di temporeggiare. Per questo Di Battista può procedere con la sua campagna parallela e alternare gli attacchi ai messaggi di concordia. Se il direttorio dovesse trovarsi ad operare fin da adesso, oltre a dover passare lo scoglio del voto online su Rousseau si troverebbe ad affrontare il nodo del Mes: il voto che la maggioranza ha scansato finora sarà inevitabile tra un paio di settimane. La nuova direzione collegiale che i ministri grillini chiedono per uscire dall’impasse dovrebbe affacciarsi sul tornante di settembre, quando gli scenari economici e della tenuta del governo sono ancora tutti da scrivere, soprattutto dopo le turbolenze dei giorni scorsi.

PER LA MINISTRA DELLA pubblica amministrazione Fabiana Dadone, il Movimento 5 Stelle «è abituato a fare discussioni, a dire le cose come stanno senza problemi di opportunità». «La situazione non è semplice e lo sarà ancora di meno a settembre e ottobre», dice Di Battista alludendo alle prossime scadenze e preparandosi a tempi non immediati e a una situazione che potrebbe conoscere improvvise evoluzioni. «Dobbiamo essere ambiziosi e guardare lontano: in questo periodo di tempesta accontentarci o dividerci causerebbe una ferita difficilmente sanabile» gli risponde via Twitter il reggente Vito Crimi che sa di essere destinato a restare in carica, con la copertura di Beppe Grillo, in mezzo alla tempesta dei prossimi mesi: su congresso e nuovi vertici si comincerà a discutere concretamente, a scanso di clamorose sorprese, solo dopo la scadenza elettorale del 20 e 21 settembre.