Per il popolo grillino potrebbe essere il tormentone dell’estate, almeno fino a quando il prefetto di Roma Franco Gabrielli non scioglierà la riserva sul futuro della giunta capitolina. Nel caso si dovesse votare in anticipo per il sindaco di Roma, può o non può Alessandro Di battista candidarsi alla poltrona di primo cittadino della capitale? Il dubbio deriva dalle regole del M5S che impongono a chi già ricopre un incarico istituzionale di potarlo a termine prima di intraprenderne uno nuovo. «Dibba» – come viene chiamato Di Battista – è già deputato, quindi la risposta alla domanda è no.

Un concetto già chiarito nei giorni scorsi da Gianroberto Casaleggio e ribadito sabato scorso anche da Beppe Grillo, ma che non ha convinto i tanti estimatori che del parlamentare che hanno invitato tutti i grillini a inviare un mail a Casaleggio per sostenere la candidatura del proprio beniamino. Al punto da spingere Luigi Di Maio a intervenire: «Noi abbiamo delle regole che dicono che se vieni eletto dai cittadini in un ruolo non puoi fare il salto dalla poltrona durante il mandato, è una questione di serietà», ha ricordato il vicepresidente della Camera. «Se tu vieni eletto da una parte devi lavorare lì per realizzare il programma elettorale. Questa cosa non è possibile, e lo dice per primo Di Battista, perché lui è stato eletto in parlamento e per una questione di serietà deve concludere il mandato. Avremo modo di farvi conoscere altri ‘Alessandro di Battista’ che saranno nuovi candidati al Comune di Roma».

In questi giorni comunque c’è fibrillazione all’interno del M5S. Il buon risultato ottenuto alle ultime amministrazione, e soprattutto la certezza di riuscire a ottenere consensi anche senza i due leader fondatori, ha dato sicurezza ai parlamentari Che parlano chiaramente della possibilità di u governo a 5 Stelle. Sempre Di Maio ieri ha annunciato che si sta mettendo a punto una squadra da presentare agli elettori prima del voto. «Potranno votarci – ha detto – senza il rischio di votare un premier e poi trovarsene un altro, siamo al terzo Presidente del Consiglio non passato dalle elezioni».