Uno dei fattori determinanti di queste elezioni nazionali sarà il voto di chi, per la prima volta, avrà raggiunto la maggiore età. Secondo le statistiche ufficiali, i first-time voters saranno 125 milioni, cifra esorbitante considerando che nelle elezioni del 2009 nessun partito ha totalizzato così tante preferenze, facendo dei giovani una fetta di elettorato sostanzialmente imperscrutabile. Sono ragazzi tra i 18 e i 25 anni, letteralmente figli del boom economico, residenti in larga maggioranza nelle campagne di Uttar Pradesh, Maharashtra, Bihar e Bengala Occidentale: zone dove gli effetti benefici della crescita indiana faticano ad amalgamarsi con una condizione di indigenza apparentemente immutabile.

Intercettare questo segmento di elettori è l’imperativo per ogni formazione politica, operazione in cui la macchina del consenso al servizio di Modi parrebbe essere in vantaggio. Nei centri urbani invece – come insegna il recente exploit di Aam Aadmi Party alle elezioni locali di New Delhi, 30 per cento dei consensi al primo banco di prova elettorale – la propaganda 2.0 di Aap potrebbe dare al partito di Arvind Kejriwal la spinta necessaria a ripetere il miracolo anche a livello nazionale.