Stefano Parisi sul ponte di comando di Forza Italia? Se l’investitura di Berlusconi già non piace a un bel pezzo del partito azzurro, ecco che arriva la pesante bocciatura del segretario della Lega Nord. «Se qualcuno pensa di coinvolgerci in un’alleanza marmellata ha sbagliato indirizzo», ha detto Matteo Salvini che pure ha sostenuto Parisi come candidato sindaco di Milano, appena un mese fa. Non tutta la Lega in effetti la pensa come Salvini, di certo non Roberto Maroni. Il presidente della regione Lombardia era stato tra i primi sponsor dell’ex amministratore delegato di Fastweb per la corsa alla poltrona di primo cittadino a Milano, operazione che aveva riunito tutto il centrodestra che ha perso, ma con onore. Viceversa Salvini può contare sul diffuso malumore dentro il partito di Berlusconi per l’ennesima nomina calata dall’alto, malumore che riguarda tanto alcuni esponenti della vecchia guardia come Gasparri e Romani, tanto i meno recenti «nominati» come il governatore della Liguria Toti. Apprezza invece la soluzione Parisi il ministro dell’interno Angelino Alfano, primo scissionista di Forza Italia in nome dell’alleanza di governo con il Pd di Letta prima e Renzi poi. «Dal mio punto di vista – ha detto ieri Alfano – la dichiarazione di Salvini è positiva perché agevola il progetto di un’aggregazione moderata che tenga la Lega e CasaPound a destra. Sembrano nascere delle nuove condizioni per creare un’importante aggregazione dei moderati, liberali e popolari».