Si chiama «Destinazione Italia» il progetto di privatizzazione dei «beni pubblici» annunciato domenica al workshop Ambrosetti dal presidente del Consiglio Enrico letta: «Un grande pacchetto di dismissioni e incentivazioni per favorire gli investimenti» così lo ha definito. Protagonista del piano, incentrato su investimenti per aumentare il Pil, è la Cassa Depositi e Prestiti, che svolgerà il ruolo di investitore e compratore. Fra le cessioni che si dovranno realizzare per attuare «Destinazione Italia» una riguarderebbe Snam e un’altra il 49% della stessa Cassa Depositi e Prestiti. Si vocifera di una cessione del 25,7% di Eni che, insieme al 4% del Tesoro varrebbe circa 20 miliardi.Più incerta l’acquisizione di una quota di Finmeccanica da parte di colossi stranieri. Ma lo stesso presidente di CdP Franco Bassanini conferma di lavorare ad una trattativa che coinvolgerebbe un gruppo coreano interessato a rilevare una quota di Finmeccanica. L’altra parte di «Destinazione Italia» punta a un pacchetto di semplificazioni basato sull’attrazione degli investimenti, la promozione all’estero e l’affiancamento a chi vuole investire. Il Fisco vaglia l’ipotesi di creare una sezione speciale per gli investitori esteri che realizzino piani fiscali della durata minima di 5 anni.
Infine le semplificazioni, già indicate dai Saggi come priorità: si punterà a ridurre i tempi di ottenimento per autorizzazioni e concessioni, cercando di delegare agli enti locali. Il lavoro sarà favorito attraverso la semplificazione per l’ottenimento di visti e residenza permanente per i grandi investitori.
Le misure saranno utilizzate per la prima volta nell’ambito di Expo 2015.