Il ministro degli Esteri venezuelano, Elias Jaua ha denunciato le ingerenze degli Stati uniti nelle vicende del suo paese durante una riunione degli ambasciatori della Celac, la Comunità degli stati latinoamericani e dei Caraibi. Tre diplomatici Usa sono stati espulsi nei giorni delle proteste studentesche organizzate dall’opposizione contro il governo di Nicolas Maduro. Sono stati accusati di aver tenuto riunioni eversive con le frange più oltranziste della protesta, guidata da alcuni dirigenti della destra come Leopoldo Lopez. Quest’ultimo, ricercato come mandande delle violenze di piazza, si è consegnato alla polizia durante la manifestazione di martedì ed è in attesa di comparire davanti al giudice: «Stiamo proteggendo la sua incolumità», ha dichiarato il presidente dell’Assemblea, Diosdado Cabello, alludendo alla possibilità di piani destabilizzanti per esacerbare la tensione nel paese. «Il nostro progetto è il socialismo, che garantisce il diritto di espressione a chiunque – ha detto Jaua – i settori giovanili dell’opposizione hanno potuto manifestare in tutto il paese, esprimendo la propria inquietudine per temi che riconosciamo essere di interesse nazionale come la sicurezza e la scarsità di prodotti causata dalla guerra economica».