Bisognerebbe studiarlo a fondo il “caso Crotone”. Dovrebbero farlo i magistrati, a partire dalla Direzione Antimafia, e la commissione parlamentare d’inchiesta (la cui presidente Bindi è stata eletta in Calabria). E dovrebbero farlo i partiti della sinistra.

Anche quelli che non sono più tali come il Pd. Che ha però mantenuto strette le sedi e il potere d’un tempo a queste latitudini. Bisognerebbe studiare il declino di una roccaforte operaia, diventata terra di conquista di oligarchie, logge, faccendieri e ‘ndrine. Che si annidano ovunque. In tutti gli schieramenti. Però a furia di somigliare agli altri, il Pd la sua roccaforte l’ha persa.

A metà dello scrutinio è avanti Ugo Pugliese, candidato di una coalizione centrista, a trazione personale con al timone un uomo solo, Enzo Sculco, ras democristiano, detentore di un pacchetto di voti che fa impressione: 9mila, concentrati in una città di 70mila anime.

Sculco i suoi voti li ha confermati per intero al secondo turno. Non può dirsi altrettanto per Rosanna Barbieri (Pd), che dilapida il vantaggio. E’stata tradita dai suoi che le hanno voltato la faccia.

Lo dimostra il crollo dell’affluenza: dal 72% al 45%. Sono stati 15 giorni al veleno con il forte sospetto di brogli al primo turno. Lo spoglio delle schede del 5 giugno è terminato solo 10 giorni dopo. Una roba mai vista, da provincia sudamericana.

Le verifiche in tribunale hanno confermato tante anomalie. Dai plichi sigillati sarebbero spuntate schede vidimate superiori al numero dei votanti. E ancora i conti non tornerebbero sul numero di schede nulle e contestate. In procura sono arrivate diverse segnalazioni. Nei seggi pare sia accaduto un po’ di tutto al primo turno.

L’episodio più strano si è registrato a Capocolonna. Nella scuola che ospitava le urne elettorali durante le operazioni di spoglio è improvvisamente mancata la luce. I responsabili del seggio hanno contattato l’ufficio elettorale del comune che ha avvisato la prefettura e, infine, l’Enel.

Ma nessuno è riuscito a comprendere il motivo del black out. Solo due ore dopo la luce, così come se ne era andata, è finalmente tornata. Ma non è chiaro cosa sia successo nel seggio nelle due ore di buio.

In questo clima di veleni e vendette, Crotone è andata al ballottaggio e ha scelto il suo sindaco. Alla mezzanotte, su ventidue sezioni scrutinate su settantré Ugo Pugliese aveva totalizzato il 58,2% dei voti.

Il Pd paga un eccessivo tatticismo che lo ha portato a stringere un accordo persino con la destra di Salvini e Meloni pur di raccattare qualche voto. Ma così facendo ha chiuso la porta alla sinistra, mentre all’interno dei dem si consumava la congiura.

Il Pd perde per un eccesso di trasversalismo e spregiudicatezza. Ha puntato tutto sul blocco di potere che gravita intorno al Crotone Calcio (fresco di storica promozione in A) ma è stata una fiche che non ha sbancato. La posta l’hanno conquistata gli altri. E così dopo Cosenza il Pd ha un altro pesante democrack. Da Napoli a Cosenza fino a Crotone i dem confermano di avere più di un problema al sud.