Il consiglio dei ministri ieri ha approvato il Def, in vista della prossima legge di Bilancio, ma quest’anno con un carattere prettamente «tecnico»: gli impegni più di sostanza, e politici, vengono rinviati chiaramente al prossimo esecutivo. Prorogata di sei mesi anche la cessione di Alitalia, con un decreto che ha rinviato al 31 ottobre la procedura di vendita e al 15 dicembre il termine del rimborso del prestito ponte.

La «gatta a pelare» prioritaria del prossimo governo – a parte l’eventuale realizzazione delle promesse elettorali – sarà la sterilizzazione dell’Iva: che quest’anno il Def incorpora a partire dal gennaio 2019, fotografando cioè la situazione attuale e ipotizzando al momento che scattino gli aumenti. Anche se il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, sottolinea «l’aspettativa che, come in passato, il prossimo governo presenti misure per rimuoverle».

La crescita del Pil per il 2018 è indicata all’1,5%: «Una cifra che – secondo Padoan – riflette un atteggiamento prudenziale di quello che l’economia può produrre». Il rapporto fra deficit e Pil nel 2017 è indicato al 2,3%, al di sopra della iniziale previsione dell’1,9%. «Questo numero – ha spiegato sempre Padoan – incorpora risorse che il governo ha messo per aggredire la situazione difficile dal punto di vista bancario». Per il 2018, invece, il tendenziale prevede un rapporto all’1,6%.

Per quanto riguarda il rapporto tra debito pubblico e Pil, questo il percorso di rientro indicato dal Def: 130,8% quest’anno, 128% nel 2019, 124,7% nel 2020. Il debito, ha commentato il ministro, «diminuisce nel 2017 e diminuisce in maniera marcata di un punto percentuale nel 2018». Questo «dimostra che la strategia è quella giusta e non è necessario deviare come a volte sento dire».

Nel complesso, ha sottolineato ancora Padoan in accordo con il presidente del consiglio Paolo Gentiloni, i numeri dell’economia italiana “sono incoraggianti” e fanno pensare che il “Pil italiano possa andare oltre le cifre che osserviamo adesso, almeno al 2%».

Su Alitalia, «spostiamo i termini per la vendita a fine ottobre e per la restituzione del prestito al 15 dicembre – commenta il ministro dello Sviluppo Carlo Calenda – Ci sono state delle offerte, ora si arriva a una fase più stretta che ha bisogno di un governo nel pieno delle sue funzioni». In lizza, tra le altre, Lufthansa.