Un ritorno sonoro alla città natale in cui visse per soli tre anni ma che è una delle «capitali» della musica americana non solo black. Così Dee Dee Bridgewater ha inteso omaggiare il soul ed il blues con un album registrato proprio negli studi Royal Recorders di Memphis, prodotto da Willie Mitchell (cd e progetto presentati in Italia a Torino, in maggio, alla rassegna Narrazioni Jazz). La band che la accompagna unisce sonorità elettriche ad un robusto, energetico sound, grazie alle tastiere di John Stoddart, al basso di Jackie Clark ed alla batteria di James «Bishop» Sexton, più una corposa sezione di fiati e voci.
La cantante rivitalizza classici del soul (da Try a Little Tenderness a B.A.B.Y.), interpreta con forte personalità The Thrill Is Gone di B.B.King e brani resi celebri da ElvisPresley ma non manca un gospel «esplosivo» quale (Take My Hand) Precious Lord, mentre tra reggae e blues si muove Hound Dog. Insomma, la conferma di una grande interprete che da sempre spazia nei vasti repertori della Great Black Music.