L’anno scolastico si è concluso ieri per quasi centomial studenti e sta volgendo al termine per tutti gli altri, ma le proteste dei lavoratori continuano. Oggi dalle 15 alle 18 Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola Rua, Snals Confsal e Anief saranno a Roma in piazza Montecitorio e, contemporaneamente, nelle principali città italiane. Obiettivo della mobilitazione è sostenere le richieste di numerosi e significativi correttivi al decreto «sostegni bis», che al momento è in discussione in Parlamento per la conversione in legge.

I sindacati chiedono coerenza tra quanto prevede il Patto per la Scuola al centro del paese, sottoscritto a Palazzo Chigi il 20 maggio scorso con il governo, e quanto è scritto nel testo del decreto. «Il Patto per la Scuola – sostengono le cinque organizzazioni – riconosce l’impegno profuso da tutto il personale durante la pandemia. Ora questo riconoscimento va concretizzato e tradotto in misure e interventi che assicurino stabilità e continuità al lavoro e il regolare avvio dell’anno scolastico il primo settembre con l’ascolto del mondo della scuola».

Le principali richieste sono: lasciare alla contrattazione la materia della mobilità; chiudere definitivamente la questione ex Lsu; prorogare l’organico covid; rispettare l’autonomia scolastica. Tema centrale è quello della stabilizzazione dei precari e delle procedure di assunzione.«Bisogna cambiare profondamente le misure sul reclutamento con l’assunzione dei precari chiamati dalla prima e seconda fascia delle graduatorie delle supplenze, superare i blocchi sulla mobilità del personale ripristinando l’assegnazione provvisoria annuale, rafforzare gli organici del personale docente, educativo e Ata, ridurre il numero di alunni per classe», continuano le organizzazioni che promuovono la mobilitazione.

Le preoccupazioni principali riguardano quello che accadrà nelle aule da settembre, con l’apertura dell’anno scolastico 2021/2022. «Inizieremo con 112 mila posti vacanti per le immissioni nei ruoli e altrettanti per le supplenze. Si aggiungono i fondi covid restituiti al Mef per quasi 800 milioni che non sono stati riassegnati alle scuole. Le scuole quindi non avranno i fondi per l’organico Covid l’anno prossimo, si torna ai numeri pre-pandemia. I fondi ci saranno solo fino al 31 dicembre», ha detto ieri la segretaria generale della Cisl Scuola Maddalena Gissi.