Almeno 75 palestinesi stati feriti ieri in Cisgiordania da proiettili veri o rivestiti di gomma sparati dai soldati israeliani durante le manifestazioni contro l’occupazione israeliana avvenute nel “Giorno della collera”. Gli scontri più duri sono avvenuti a Hebron, Kufr Qaddum, Qalqiliya, al campo profughi di Aida (Betlemme), Beit Ummar e nei pressi dell’insediamento colonico di Beit El (Ramallah) dove tre donne israeliane, madre e figlie di 11 e 4 anni, sono rimaste ustionate in un attacco palestinese con una bottiglia incendiaria scagliata contro la loro automobile.

 

In serata è giunta la notizia della morte in ospedale a Gaza di un giovane, Yahya Karira, 20 anni, ferito nei giorni scorsi dai militari dello Stato ebraico.

 

Fanno discutere due filmati (disponibili in basso, alla fine del testo) messi in rete dal “Centro israeliano B’Tselem per i diritti umani nei Territori occupati” e da alcuni attivisti. Nel primo una telecamera di sorveglianza all’interno di una bottega di al Bireh (Ramallah) riprende il pestaggio e l’arresto da parte di soldati israeliani di un palestinese di 25 anni, Ansar Aasi, totalmente estraneo agli scontri che avvenivano in quella zona. Aasi, che nel filmato urla invano la sua innocenza, è rimasto detenuto due giorni ed è stato liberato solo dopo che i comandi militari hanno accettato di visionare le immagini riprese dalla telecamera di sorveglianza. Il secondo mostra l’aggressione subita ieri da Arik Ascherman, leader di “Rabbini per i diritti umani”, da parte di un estremista israeliano, forse un colono, in un uliveto nei pressi di Nablus. L’aggressore ad un certo punto estrae un coltello e minaccia ripetutamente il rabbino Ascherman che stava raccogliendo olive assieme ai contadini palestinesi di quella zona, spesso minacciati dai coloni israeliani.

 

Un altro gruppo per i diritti umani, Addameer, riferisce che dall’inizio della “Intifada di Gerusalemme”, esercito e polizia ha arrestato 876 palestinesi: 500 in Cisgiordania, 213 a Gerusalemme Est e 152 in Israele. 130 sono minori. In pochi giorni il totale dei palestinesi nelle prigioni israeliane è salito a 6.200.

 

Ieri per la prima volta in oltre un mese sono state revocate le restrizioni all’accesso alla Spianata delle Moschee di Gerusalemme. I palestinesi musulmani con più di quarant’anni hanno potuto recarsi a pregare nel sito sacro da dove è partita all’inizio del mese la protesta contro Israele. (michele giorgio)

VIDEO

PALESTINESE PICCHIATO E ARRESTATO SENZA RAGIONE

 

L’AGGRESSIONE AL RABBINO PACIFISTA ARIK ASCHERMAN