Il candidato grillino a sindaco di Roma, Marcello De Vito, ritratta la sua intenzione di sgomberare il teatro Valle per difendere la «legalità» nella Capitale. La prontezza con la quale è tornato indietro sui suoi passi dev’essere stata dettata dalla reazione di Stefano Rodotà: «Un’uscita infelice – l’ha definita ieri in un’intervista a “il manifesto” – e in contraddizione con i gruppi parlamentari dei 5 stelle che vogliono dare piena attuazione alla Costituzione e ai beni comuni». «Il Valle – ha scritto ieri mattina De Vito sul suo profilo facebook – rappresenta un’esperienza diversa, con delle specificità importanti da difendere e discutere a 360 gradi con i suoi protagonisti e i cittadini». Non è dato ancora sapere cosa pensi l’avvocato del Nuovo Cinema palazzo, anch’esso occupato a San Lorenzo. Vorrebbe trasformarlo in una «casa del cantautore», ma cambierà senz’altro idea nel prossimo post su Fb. Sandro Medici, candidato a sindaco della Capitale per Repubblica romana, definisce quello di De Vito un «tono questurino, nell’assoluta inconsapevolezza del progetto strategico del Valle. Se M5S preferisce consegnare il teatro alla speculazione, allora è meglio che abbandoni ogni retorica sui beni comuni».