Dopo il suo discorso alla serata dei Golden Globes domenica scorsa, Meryl Streep è stata il bersaglio delle polemiche del presidente eletto Donald Trump, che l’attrice aveva duramente criticato – senza mai nominarlo – per il suo atteggiamento di scherno nei confronti di un giornalista disabile.
In supporto di Streep – che Trump su Twitter ha definito «una delle attrici più sopravvalutate di Hollywood» e «serva di Hillary» – si è schierato ieri anche Robert De Niro, con una lettera indirizzata alla sua coprotagonista in Il cacciatore di Michael Cimino.

«Meryl ciò che hai detto è stato grandioso. C’era bisogno che venisse detto e tu l’hai fatto magnificamente. Ti rispetto molto per averlo fatto proprio mentre il mondo celebrava le tue conquiste», ha detto De Niro in riferimento al premio Cecil B. De Mille alla carriera consegnato all’attrice durante la cerimonia di domenica. «Condivido i tuoi sentimenti nei confronti dei bulli e dei teppistelli – continua la lettera dell’attore che durante la campagna elettorale aveva detto di desiderare di prendere a pugni il candidato repubblicano – quando è troppo è troppo. Tu, con la tua eleganza e intelligenza, hai una voce importante – che ispira gli altri a prendere posizione a loro volta in modo che la loro voce venga ascoltata. È importante che tutti quanti noi diciamo la nostra».

La presa di posizione di De Niro è solo l’ultima di una lunga lista di voci che a Hollywood di sono espresse in sostegno di Meryl Streep.
Appena dopo la conclusione della cerimonia dei Golden Globes, i primi a «ringraziare» l’attrice sono stati proprio i membri della Hollywood Foreign Press Association che consegna i globi e che l’attrice aveva ringraziato e messo nel novero delle categorie più attaccate nell’America di oggi («Hollywood, gli stranieri, la stampa»). In una mail a lei inciata, il presidente dell’associazione Lorenzo Soria ha lodato l’attrice per il suo discorso: «In quanto organizzazione di giornalisti, la Hollywood Foreign Press Association si schiera con la tua difesa della libertà d’espressione e rigetta ogni richiesta di censura. Ti ringraziamo per il tuo incrollabile sostegno delle arti».