«In quel video c’è la confessione, che è la prova regina. Da tempo sostenevamo che ci fosse un’azione molto pesante sul piano politico e amministrativo per colpire la città e chi la rappresenta per volontà popolare. Era solo un indizio, da ieri il quadro è chiaro»: il sindaco di Napoli ed ex pm, Luigi de Magistris, ieri mattina ha commentato il fuorionda catturato giovedì dall’agenzia Omninapoli, in cui il governatore Vincenzo De Luca spiega al deputato Pd Leonardo Impegno la strategia da attuare contro il sindaco: «Scegliamo quattro, cinque punti di attacco, dobbiamo insistere in maniera ossessiva». Dura la replica di de Magistris: «Si è dibattuto molto su chi abbia senso istituzionale in città, credo che con questo video si è fatta chiarezza. De Luca addirittura dice di mettere in campo in maniera “ossessiva” azioni per colpire la città. Adesso il quadro è chiaro».

Dalle comunali partenopee 2016, in cui il governatore si schierò con il candidato del centrodestra, l’imprenditore Gianni Lettieri, i rapporti con l’ex pm si sono deteriorati. In vista dei prossimi appuntamenti (le primarie Pd e poi le politiche) la tensione sale ancora: De Luca non va alle iniziative del suo stesso partito; convoca i consiglieri regionali, comunali e metropolitani, esautorando le segreterie provinciale e regionale, per dettare la linea. Lunedì aveva imposto agli amministratori dem di non accettare le deleghe in città metropolitana (richiesta caduta nel vuoto). Ieri Andrea Orlando, alla segreteria del Pd a Benevento, ha bollato la questione così: «La rottamazione di Renzi è fallita. Nel Pd campano sono rimasti i rottami».

Da mesi De Luca attacca Palazzo San Giacomo sul welfare, messo in ginocchio dai tagli. A Impegno De Luca spiega: «Sul trasporto dei disabili non diciamo nulla, ma siete una banda di imbecilli». Chiede più aggressività. Sul portale regionale pubblica le cifre erogate come atto d’accusa contro Palazzo San Giacomo. Ieri la replica dal Comune: «Vantiamo un credito di 12.796.896 euro per gli anni dal 2012 al 2015, importo trasferito regolarmente dal ministero alla regione e che la stessa non ci ha ancora trasferito». De Magistris un po’ tende la mano, un po’ sfotte il governatore: «Posso incontrare il presidente De Luca perché le istituzioni vengono prima delle manie ossessive che io non ho».

Il ragionamento del sindaco finisce poi sul governo: le casse comunali sono bloccate dal Consorzio Cr8 che vanta un credito di 84milioni contratto con il commissario di governo per il sisma del 1980, a cui si sommano i 45milioni di debiti accumulati dal commissario di governo per l’emergenza rifiuti. Le trattative in corso con Roma non hanno avuto esito. «Sono quattro mesi – spiega de Magistris – che i conti del comune sono pignorati dal consorzio Cr8, il debito è per la quasi totalità del governo. Ora De Luca è del Pd, c’è il congresso del Pd e c’è un governo Pd. Io devo capire se c’è qualcosa che unisce l’ossessività di affondare la città e il sindaco e chi tiene bloccati quei pignoramenti. Se la risposta non arriva, anche una persona scarsamente intelligente come me inizia a credere meno alle coincidenze e più alla politica».

Ieri mattina il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, era al Museo di Pietrarsa, presenti anche De Luca e il questore Antonio De Iesu, tirato in ballo dal governatore nel fuorionda. In città c’è chi ha provato a montare una polemica sull’assenza del sindaco: «Ho telefonato al presidente Mattarella per dargli il benvenuto, non potevo essere presente perché inchiodato in consiglio comunale per la maratona prodromica al bilancio». Nel fuorionda, De Luca riferiva a Impegno le parole che De Iesu gli avrebbe detto sul sindaco: «Questo ha amministrato come un pazzo, ho lasciato la città 5-6 anni fa, non è cambiato un cazzo, anzi è peggiorata». Salvo poi venire smentito giovedì sera dal questore («mai criticato il sindaco»), posizione ribadita anche ieri.

Il governatore ha poi dovuto smentire se stesso in una nota: «Con il questore nessun riferimento è stato fatto nei confronti di alti livelli istituzionali o politici». Ieri però dai microfoni di Lira Tv l’ossessione ha preso di nuovo il sopravvento: «La regione è vicina al comune, ma se dicono che non riescono a fare le cose sempre per colpa degli altri che devono intervenire, allora scioglietelo. Così risparmiamo».